Si tratta di Massimo «Jrm» Jovine, storico componente del gruppo antagonista 99 Posse, nonchè imprenditore del by night napoletano.
Ieri mattina, martedì, Jovine è comparso davanti ai giudici dopo essere stato arrestato il 24 agosto scorso nel quartiere di Scampia. Il musicista – per il quale i legali Vincenzo De Rosa e Annalisa Senese hanno chiesto il rito abbreviato – è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione (caduta l’accusa di spaccio) col beneficio della pena sospesa.
Jovine era stato sorpreso in una «base» di spaccio intento ad acquistare dosi di eroina e kobrett. Secondo la ricostruzione degli avvocati, al sopraggiungere della polizia c’è stato un fuggi fuggi generale: pusher e altri clienti si sono dileguati. Tutti tranne l’esponente dei 99 Posse. Gli agenti hanno perciò rinvenuto vicino al musicista sette grammi di eroina e un paio di «bussolotti» di kobrett (contenitori della sostanza) gettati a terra. Da qui l’arresto.
L’avvocato Senese, che annuncia il ricorso in appello, ha definito la sentenza «un po’ salomonica». Questo perché «i giudici hanno fatto cadere l’accusa di spaccio, riconoscendo l’uso personale e la lieve quantità, appurato che non tutto il quantitativo di eroina ritrovato dalla polizia stava per essere acquistato ma solo due grammi. Nonostante ciò – ragiona – hanno comunque previsto una condanna laddove ci si poteva ragionevolmente orientare verso la semplice sanzione amministrativa». Ad ogni modo si tratta di un duro colpo all’immagine dei 99 Posse, risorti due anni fa dopo quasi dieci anni di letargo. Zulù e compagni si sono sempre distinti, è vero, nella lotta antiproibizionista, ma delle droghe leggere: marijuana, hashish. Relegando l’eroina a strumento di controllo sociale nelle mani del potere politico. Guagliun’ ca se fanno l’eroì cantavano nel celebre pezzo «Napoli». Era il 1992.
Autore: Sandro Chetta