A meno di un mese dall’approvazione di un progetto di ristrutturazione del lungomare di Asbury Park, BRUCE SPRINGSTEEN ha avuto la meglio in una contesa con i costruttori di un grosso condominio che avrebbe dovuto chiamarsi “The Rising”, proprio come l’album – vincitore del Grammy – e la canzone del Boss. Springstees ha definito tale coincidenza “un errore”. E quasi immediatamente il progettista ha ripiegato sulle sue intenzioni per cambiar nome alla struttura. Il city manager della cittadina costiera del New Jersey ha detto che tale pacifica svolta si è avuta a seguito di una lettera che la rockstar ha scritto a un settimanale locale, e ha elogiato Springsteen, che vive nei pressi, per la sua indefessa devozione a Asbury Park. Pringsteen, nativo della contea di Monmouth ma divenuto famoso suonando nei club di Asbury Park quando la fortuna di tale città stavano declinando, ha scritto di aver concordato con quanto asserito dal giornale (“è il momento di un po’ di originalità per il lungomare”). “Prima di tutto, ‘The Rising’ è stata scritta in seguito all’11 Settembre ed è giusto che resti legata al dramma e al coraggio di quei giorni” ha scritto il Boss a triCityNews. “Chiedo con rispetto ai padri di questa città e ai progettisti di tnere fuori il nome mio e di questa canzone fuori dalla denominazione di palazzi, strade, bancarelle di hot dog nel mentre la città si muove verso un emozionante futuro”. E difatti sarà indetto un concorso, riservato ai bambini della città, per dare un nuovo nome alla struttura in questione. In palio ci sono titoli di risparmio per 10mila $ al bimbo vincitore e, alla scuola vincitrice, 5mila $ cash.
I BEASTIE BOYS hanno invece appena vinto una lunga battaglia col flautista JAMES NEWTON a proposito dell’utilizzo da parte dei primi di un sample del secondo. Il terzetto rap usò nel 1992 per il brano ’Pass The Mic’ tre note di ‘Choir’, una composizione di Newton. Il musicista ha sempre sostenuto che i suoi diritti d’autore siano stati violati, nonostante i Beasties ne abbiano regolarmente pagate le licenze d’uso. Martedì 9 Novembre la Corte d’Appello americana ha dato ragione a AdRock, MCA e Mike D, confermando quanto in rpimo grado già stabilito, e cioè che la posse newyorkese non dovesse pagare ulteriori licenze d’uso.
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