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I Matti delle Giuncaie: hard folk e patchanka antiproibizionista. In estate il nuovo album.


 05/04/2022 


I Matti delle Giuncaie sono la band folk rock (anche se prediligono l’etichette “hard-folk” e “patchanka”) dello stivale tra le più longeve. Nascono tra Follonica e Grosseto nel 2008 ed oggi la formazione è composta da Lapo Marliani alla chitarra classica, Francesco Ceri al mandolino, Simone Giusti al basso e synth, Mirko Rosi alla batteria. Molto conosciuti nel giro anti-proibizionista li ricordiamo per brani storici come Canapone, Il ballo della canapa e Sweet Canapa, ma anche per aver scritto la colonna sonora del documentario Salviamoci!, corto di solidarietà a “Stand up for Jamaica“, uscito in dvd per Carta Cantieri Sociali. Un gruppo che potremmo definire cugino della Bandabardò, non a caso i rapporti fraterni e artistici con il compianto Erriquez sono visibili in molti lavori discografici dei nostri. Sicuramente sono tra ii capisaldi del genere che continua a mietere appassionati e seguaci di un certo stile musicale che rispecchia anche quello di vita. Il gruppo, dopo un brano pubblicato un anno fa, è tornato con un nuovo singolo che anticipa l’album previsto per l’estate. Abbiamo incontrato Lapo Marliani per parlare del presente e del futuro della band.

Bentornati Matti! Questa pandemia vi ha tarpato le ali o meglio vi ha spento gli amplificatori. Ma finalmente siete tornati e il 10 aprile suonerete dal vivo. Raccontateci cosa succederà.

Grazie tante è un piacere ritrovarsi! Come tutti i lavoratori dello spettacolo siamo felici di uscire finalmente da questa impasse e in particolare per noi di ricominciare proprio da Follonica, casa nostra!
Quella del 10 aprile sarà una serata unica in cui ci saranno tante sorprese matte! Avremo infatti molti ospiti speciali: aprirà le danze con il suo repertorio in acustico il giovane ed anticonformista autore Filippo Nencioni che ci verrà a trovare anche durante il concerto per presentare in anteprima assoluta una “chicca” che abbiamo scritto insieme. Ci sarà Rootman cantante e tastierista del gruppo reggae Quartiere Coffee, con cui lanceremo un grido di pace per questi tempi duri, e finale col botto con il grande rocker Borrkia, un amico e grande musicista col quale collaboriamo oramai da anni. Il concerto sarà un preludio del nuovo live che stiamo preparando per questa estate e che si baserà sul nuovo disco in uscita a giugno, ma ripeto, per tutto quello che ho detto, sarà una data unica ed irripetibile!

E cosa farete in estate? Concerti in vista?

Per il momento ci godiamo la primavera che è ricca di appuntamenti: oltre al 10 a Follonica saremo il 24 a Poggibonsi a Bottega 26, il nuovo locale dei nostri amici di Bottega Roots, il 25 alla Festa di Liberazione di Vicchio (FI) ed il 30 al Renny Club di Firenze. Il calendario estivo è in piena formazione e col fatto che a giugno uscirà il nuovo disco contiamo di fare un’estate piena di concerti! Una data estiva la vogliamo però già segnalare: venerdì 3 giugno saremo in mezzo allo splendido golfo di Baratti per un concerto sulla spiaggia organizzato dal Sun Beach Bar. Lì troverete i Matti nel loro habitat ideale: la natura e la musica.

Grazie al vostro impegno politico-civile un anno fa avete pubblicato un brano molto significativo. “Matto” supportava Walter De Benedetto in un momento delicatissimo della sua già ardua vita. E il brano è firmato dal compianto Erriquez della Bandabardò.

Quando una canzone unisce tante storie diverse. C’è la storia amara della nostra ultima collaborazione con l’immenso Enrico Greppi che ci ha regalato per l’ultima volta la sua preziosa Poesia. C’è la storia assurda e kafkiana del processo a Walter de Benedetto. C’è la storia a lieto fine nel giubilo di tutti per la sentenza di annullamento del processo. Ci sono le storie impegnate di tanti militanti dell’area antiproibizionista che hanno amato il brano e hanno voluto essere presenti nel video per fare sentire il loro sostegno a Walter. Vorrei in tal senso ringraziare il nostro vulcanico manager Andrea Fornai che è un antiproibizionista storico ed è stato proprio l’anello di congiunzione tra “Matto” e la storia di Walter. 

Oggi invece tornate con “Un mondo senza noi” un’invettiva contro l’umanità pronta a rovinare se stessa e tutto il bello che ci circonda. Ancora una volta un brano impegnato…

Non so se il brano sia più o meno impegnato, diciamo che nasce da alcune riflessioni che abbiamo fatto durante il primo lockdown. Ci ha colpito questo mondo esterno scevro di umanità e ci siamo chiesti: ma non è che forse il mondo sta meglio senza noi? Sembrava proprio di sì! E allora la domanda un po’ provocatoria ma anche amaramente reale: ma a parte a noi essere umani, a chi frega davvero di noi Homo Sapiens? Probabilmente siamo gli unici ad avere a cuore questa losca e bizzarra figura che è l’Uomo. Quindi ripartiamo da noi, magari cercando di migliorarsi almeno un po’!

Il videoclip è girato in un luogo molto originale. Ce ne parlate?

Il posto è il Parco naturalistico geotermico delle Biancane a Monterotondo Marittimo (GR), una delle molte perle che ricamano il vasto territorio della Maremma, la terra da cui veniamo. In quest’area specifica la presenza della geotermia disegna paesaggi unici fatti di boschi e di fumi, é davvero una zona incredibile.
Ed a proposito di migliorarsi vogliamo consigliare la visita del museo annesso MUBIA che tramite cuffie a conduzione ossea mette a disposizione una innovativa audioguida a realtà aumentata curata da Andrea Gozzi, il nostro ex matto chitarrista, cui vanno i nostri saluti e migliori auguri per i suoi duemila (non è uno scherzo) progetti!

MATTI DELLE GIUNCAIE_2020

“Un mondo senza noi” anticipa il prossimo album. Finalmente verrà pubblicato il vostro quinto lavoro. Ci dite se ha un concept, che suoni avrà, quanti brani lo compongono, le collaborazioni …

Dici bene: finalmente! Non posso ancora anticiparti il titolo del disco ma il suo sottotitolo ideale potrebbe essere appunto: “questo non è un concept”. E’ l’album che racconta la caotica ripartenza de I Matti delle Giuncaie che vengono da un cambio di formazione importante e da una pandemia (come tutti del resto) con tutte le difficoltà ed i rallentamenti del caso. Al suo interno ci saranno dodici tracce che sono tutta la nostra produzione da quando è arrivato Simone Giusti al basso elettrico nel 2018. Ci saranno anche dei contenuti speciali ed uno specialissimo, ma potrà accedervi solo chi comprerà il disco, non si troverà online. A breve troverete sui nostri social news a riguardo.
Come sempre un album all’insegna della varietà e della fantasia, d’altra parte facciamo patchanka: dentro troverete rock, folk, progressive, reggae, tex mex e tanto altro.
Per noi Matti da sempre la musica è condivisione e non competizione quindi ancora una volta sono tantissime le collaborazioni: due brani con Erriquez, uno con Finaz, uno con Fry Moneti, uno con Tommaso Novi, uno con i Quartiere Coffee, uno con Meri giovane cantante di madrelingua inglese. In alcuni brani ha prestato la sua voce Stefano “Borrkia” Toncelli, il nostro “fratello rock” che ha curato anche il mixaggio e il mastering di quasi tutto l’album, coadiuvato alle registrazioni da Jacopo Casalini. Infine e questa è la notizia: c’è un brano composto ed eseguito insieme a Bobo Rondelli, collaborazione inaspettata di cui siamo davvero felici ma che dobbiamo ancora tirare fuori come asso nella manica. Aspettatevi delle belle!

Oramai da alcuni anni collaborate con la label Salty Music. Mi sembra che ci sia ancora un ottimo fermento in Toscana per band come la vostra e la label vi supporta bene!

Ci troviamo molto bene con Salty Music perché è composta in pratica dalla nostra squadra di sempre: il sopracitato Andrea Fornai al management e Daniela Di Tommaso la nostra efficiente booking manager. Con loro curiamo insieme tanti aspetti, ad esempio il video di “Il mondo senza noi” è stato interamente realizzato da Salty Music e noi, col solo ausilio di un collaboratore esterno. Sono cose che fanno squadra, e la nostra sembra funzionare bene! 

E su scala nazionale cosa pensate succederà? Il folk rock sta tracciando un nuova strada? Anche la mitica Bandabardò si è rimessa in moto nonostante la grave assenza.

Pensiamo e ci auspichiamo che la musica live torni a spron battuto ovunque. Mi sembra che in questo periodo storico il folk rock non vada per la maggiore, casomai la trap, l’urban ed altre sonorità piuttosto lontane dal suono di una corda pizzicata. Ma anzitutto il folk rock rimane ancora un “mondo sonoro” caldo, energetico e festaiolo e quindi ottimo per chi vuole ascoltare un concerto anche con i piedi, e poi per citare proprio Enrico Greppi: “le mode se ne vanno, io resto”. È proprio il concetto di rimanere fedeli a se stessi anche quando ciò non conviene.  E così noi Matti abbiamo sempre avuto e sempre porteremo avanti la nostra personale idea di Patchanka, senza curarsi di seguire modi di comporre o di produrre che siano più “al passo coi tempi” per cercare di vendere qualche copia in più.
Per quanto riguarda il ritorno sui palchi della Bandabardó non possiamo che essere felici per loro! La loro musica, la musica di Enrico, DEVE accadere ancora, siamo sicuri che lui ne sarebbe fiero e felice. Certo come manca adesso, mancherà ancora, ma grazie alla sua amata band e alla sua eterna Poesia, il nostro caro Enrico continuerà ad abbracciarci tutti come ha sempre fatto. Quindi grazie alla Bandabardó!

www.imattidellegiuncaie.it
www.facebook.com/mattidellegiuncaie


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