Al secondo lavoro sulla lunga distanza, il trio svizzero Ventura, ha avuto l’onore di registrare due brani con David Yow, cantante dei Jesus Lizard, Scratch Acid e Qui. Il trio, in effetti, dimostra anche in questo disco la passione per le sonorità indie-noise degli anni ’90, soprattutto di matrice Usa. Il principale gruppo di riferimento sono gli Helmet. La struttura di questi novi brani, infatti, è composta da una base noise molto forte sulla quale si estendono le parti vocali e melodiche del cantante. Spesso martellanti (“Brace for impact”, Twenty four thousand people”) i Ventura estremizzano le loro sonorità in “I quite like here”, dove si spingono fino ai territori più acerbi dei Sonic Youth degli anni ’80, quando non entrano in maniera struggente in profondità come nella dilatata e conclusiva “Demons”. Per i quarantenni di oggi i Ventura sono un bel modo per ricordare con nostalgia i vent’anni, nei quali ci si sfondava le orecchie con il noise, per i più giovani uno strumento per fare un percorso filologico nel rumore più bello che c’è.
Autore: Vittorio Lannutti