Sesto album per l’atipica formazione americana, autrice di un caratteristico irish punk in poco più di dieci anni di attività. Fenomeno di massa tra la fine degli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio con un milione e mezzo di dischi venduti, vivono attualmente un calo d’interesse, forse figlio della minore attenzione riservata al punk rock e ad alla musica irlandese in generale. I Flogging Molly dell’immigrato irlandese Dave King non cambiano di una virgola la propria proposta musicale, non discostandosi dal punk rock celtico per il quale si sono resi famosi in passato, rendendo, forse, il sound generale meno punk è maggiormente tradizionalistico.
Si parte con “Requiem For A Dying Song“, melodia allegra e di facile ascolto, segue la bella “Paddy’s Lament” che continua, nello stile, nel terzo brano, la title track “Float“.
Il disco scorre tranquillo, senza particolari picchi, fino alla fine (da segnalare, sopratutto, “Man With No Country” e “The Story So Far “) confermando ancora una volta la compattezza del combo losangelino che non sembra puntare sull’originalità ma ad accontentare i fan di vecchia data.
Autore: Andrea Belfiore