Lunga serata al Circolo. Tre band diverse tra loro per genere, provenienze, età, esperienze. Iniziano i tedeschi Tarwater. Bernd Jestram e Ronald Lippok, tornati in Italia per presentare i brani del loro nuovo lavoro, “Spider Smile”, hanno come sempre una presenza scenica “minimale” e sobria, fin troppo distaccata. Fredda come il loro pop elettronico che con gli anni si fa sempre più scuro e cupo.
Non che mi sarei aspettato vederli fare balletti o rotolarsi sul palco, ma sicuramente il loro approccio al live non aiuta a coinvolgere il pubblico, soprattutto quello arrivato perché attratto dalle altre band in programma.
Il concerto, elegante come al solito, diventa per la maggior parte dei presenti un (piacevole) sottofondo o poco più. A seguire è la volta dei Lo-Fi-Fnk, gruppetto di sbarbatelli svedesi frettolosamente considerati tra i “fenomeni del momento”. La band fondata da Leo Drougge e August Hellsing (cappellino con visiera che fa tanto anni ’90 e faccia da schiaffi), accompagnata dal vivo da un batterista (alle prese con una batteria elettronica con i pad) che è pari-pari quel fanciullo biondo che suonava con gli Hanson, ci propina un’insipida miscela di beat dance (con massicce dosi di acid house annacquata) e ritornelli pop (a volta davvero ben riusciti, bisogna ammetterlo). Cercano in tutti i modi di farci ballare, senza grandi risultati (complici anche dei volumi in sala scandalosamente bassi), si dimenano, ballano, sorridono. Personalmente l’ho trovati penosi.
E’ passata l’una di notte quando (finalmente) salgono sul palco gli Of Montreal (nella foto). La band di Kevin Barnes arriva per la prima volta in Italia. E la prima cosa che salta subito all’occhio è l’aspetto estetico. Molto più glam e sexy/gay (le calze a rete di Kevin, il trucco pesante di tutti i componenti della band) di quanto m’aspettassi. A tratti sembrano davvero (come mi suggeriva un’amica) la versione indie degli Scissor Sisters!
Il concerto è un crescendo di melodie impeccabili e trascinanti, una variopinta stratificazione di chitarre, synth e voci in falsetto. I ritmi sono quelli elettronici dell’ultimo disco, il pretenzioso – e bellissimo – “Hissing Fauna, Are You the Destroyer?”.
Approccio quasi dance, frivolo e gioioso in superficie, testi amari e mood malinconico se si scava appena un po’ più affondo.
Nella musica di Of Montreal ritroviamo il Bowie più scoppiettante, Kinks, Beach Boys. Ma non è difficile fare paragoni anche con realtà più recenti: gli Shins, o i Pulp, ad esempio (l’ultimo disco secondo me piacerebbe non poco agli orfani della band di Jarvis Cocker).
Splendido concerto (con qualche calo di tensione trascurabile). Tutti nel pubblico sfoggiano enormi sorrisi. Nel circo pop degli Of Montreal c’è da divertirsi.
Autore: Daniele Lama
www.ofmontreal.net – www.lo-fi-fnk.com – www.tarwater.de