Tutto ciò serve ci serve ad inquadrare gli Alberta Cross, band inglese che recentemente ha conquistato un suo spazio. Petter Ericson Stakee (voce/chitarra) e Terry Wolfers (voce/basso) hanno infatti all’attivo già un primo album (Broken Side of Time) e un EP (Rolling Thunder) entrambi gonfi di una non disprezzabile verve psichedelica. A questo bisogna aggiungere che radio e Tv, hanno già preso in prestito un pugno di loro brani per spot pubblicitari e serie televisive: Bonfires, presente in Songs Of Patience, ad esempio, è stata inserito, ben prima della sua uscita, nella serie televisiva americana Off The Map.

Misurandosi tuttavia con la prova del secondo album i due tuttavia non fanno miracoli. Songs Of Patience vira infatti abbondantemente verso un rock molto orecchiabile e radiofonico, tanto che sembra destinato, senza scandalo, a non sconvolgere le vita di nessuno.
Il limite più evidente è dato da un deficit di originalità che porta ad una riproduzione troppo lineare di tratti musicali già ascoltati tante volte in questi anni. Inoltre l’album difetta di una visione chiara, facendo convivere filoni, molto lontani tra loro, che corrono paralleli senza mai incontrarsi. Da un lato abbiamo infatti il Brit-pop anni ’90, preponderante al punto tale da far sorgere il dubbio di aver pescato una raccolta di poco ispirate B-side di Richard Ashcroft o Noel Gallagher (Magnolia, Lay Down; Come On Maker; Ophelia On My Mind; Wasteland; I Believe In Everything).
Dall’altro, il suono della vecchia America di Neil Young e di The Band. E le cose migliori vengono appunto da qui come nel caso di Crate of Gold con il suo riff di chitarra ruvido e acido che emana tanta energia sudista. Life Without Warning è, invece, una ballata sonnacchiosa che scivola via verso gli spunti migliori dei Band of Horses. Se vi accontentate potete trovare, inoltre, momenti di bellezza anche nella deliziosa e minimaleBonfires con la sua atmosfera soffusa e la sua nostalgia agrodolce.
Gli Alberta Cross, a nostro modesto parere, non sembrano destinati a coprirsi di gloria, almeno non nell’immediato futuro. Songs Of Patience è infatti un album leggero e piacevole all’ascolto, ma purtroppo dannatamente scontato, per questo non in grado di risplendere di luce propria.

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autore: Alfredo Amodeo