Linee nere su un fondale bianco. Linee nere che si diramano dalla copertina di “Endless night”e da lì vanno a dipingere ombre e profili notturni in tutti gli spazi bianchi dell’artwork.
In parallelo, una voce incisa su diafane tessiture musicali. Una voce che cattura scampoli di emozioni tracciando liriche in inglese su scarne note di chitarra e delicati fraseggi di piano.
Dopo l’esordio autoprodotto dello scorso anno intitolato “Silent days”, il cantautore italo-tedesco Gabriel Sternberg approda adesso alla Canebagnato e con il solo ausilio esterno di Christian Alati firma una manciata di canzoni intrise di malinconia, dove il battito ritmico di “Willow tree” si condensa nei sussurri di “Soon” e dove le fragili melodie di “Far is a star” prima echeggiano tra le maglie dello strumentale “Silent day” – nastri vocali intrecciati a note di piano – e poi si sciolgono definitivamente nella nenia stellata di “With you”.
Disco consigliato ai fans di Nick Drake, Elliott Smith, Sparklehorse. O più in generale a chi va alla ricerca di un indie-album cantautorale capace di mantenere sempre intatta la propria genuinità anche quando omaggia implicitamente i maestri del genere.
Autore: Guido Gambacorta