In perfetto stile Victory records, questa giovanissima e brufolosa band americana di Ocala, Florida, suona metalcore potente con ampie parti melodiche, cercando di gettare un ponte – crossover, appunto… – tra California punk e New York trash, e mostrando le proprie qualità migliori proprio nell’ibrida fusione, che potrà piacere ai teenager americani, immagino, tra acciaio metal cantato growl e parti hardcore melodico supersparato con voce acuta e stridula, semmai mostrando la corda in certi frangenti romantici in cui la tensione cala, nonchè in una produzione troppo prevedibile. Ancora acerbi, gli A Day to Remember, molto, molto indietro ad esempio rispetto ai nostri Linea 77, e finiscono presto omologati nel calderone del genere, dove i dischi metalcore si somigliano un po’ tutti e di questi tempi pochissimi hanno l’intuizione giusta per differenziarsi e fare il salto di qualità. In bassa posizione anche tra gli stessi gruppi Victory, direi, in un rooster dove molte band suonano questo genere, ma più efficacemente di questi cinque ceffi: pensiamo agli ultimi, recenti album di Emmure e Bayside, ad esempio. Non si segnalano picchi particolari, nel disco, né pezzi davvero memorabili, e tutto scorre energico ma relativamente piatto, al di sotto della sufficienza, gasandoci – questo si – ma poi stufandoci, inevitabilmente.
Consiglio per la band: lasciar perdere i testi monotematici ‘college oriented’, su delusioni sentimentali, sconforto adolescenziale, e così via; e poi variare i suoni delle chitarre, ed abbandonare magari quel look minaccioso che poco gli s’addice.
Il gruppo sta attraversando gli USA in tour, in quest’Autunno, ma a Gennaio 2008 sbarcherà in Europa.
Autore: Fausto Turi