La trasposizione cinematografica creata dal regista Matthew Vaughn dal riuscito libro di Connelly “L’ultima partita” si prende qualche libertà, modificando tratti e scene, riuscendo a rendere con buoni risultati l’atmosfera di un testo che resta comunque di altro spessore: a rammendare le falle della pellicola c’è il volto azzeccato del protagonista, ritratto dall’espressione fredda di Daniel Craig, tra i papabili per il prossimo volto di 007.
Non resta, a nostro parere, che sollecitare la vostra immaginazione attraverso lo stile rapido e ironico dello scritto, per poi assaporare il modus operandi del regista. Non un brutto film, con Vaughn che lavora di cesello aggiungendo e limando la materia letteraria con immagini e caratterizzazioni tipiche del linguaggio cinematografico: alcune scene sono cambiate, con aggiunte e modifiche, oltre al finale completamente reimpostato. Il film è ulteriore conferma della abusata teoria del pregiudizio letterario: quante immaginazioni visive conoscete che abbiano realmente rispecchiato le vostre aspettative rispetto a un libro amato e vissuto?
Autore: Alfonso Tramontano Guerritore