
Non ci sono inviti nè buttafuori per questo variopinto party. Dovete arrivare un attimo a Philadelphia, o meglio Philly se parliamo di soul music. Una delle capitali, se non LA capitale, di quella che merita...
Leggi →Non ci sono inviti nè buttafuori per questo variopinto party. Dovete arrivare un attimo a Philadelphia, o meglio Philly se parliamo di soul music. Una delle capitali, se non LA capitale, di quella che merita...
Leggi →I partenopei Na-Sa debuttano con un disco in pieno stile trip-pop… Sì, avete letto bene: “trip-pop” e non “trip-hop”, perché tra i caldi sbuffi ritmici e le vellutate atmosfere di “Filtri...
Leggi →Disco socialmente utile. Ossia – prima di passare al lato strettamente atistico – abbinato in qualche modo a una campagna per la salvaguardia della foresta pluviale australiana (la più antica del nostro...
Leggi →Nella foto interna dell’album il giovane Jorma parla al telefono. Chissà, forse per chiedere informazioni su quello strano tavolo con le rotelle che si è ritrovato in studio (pianoforte Jorma, si chiama...
Leggi →Occhi su occhi, pesante trucco neo-glam, sfocate immagini violacee: qui dentro c'è del metal. Una bella cavalcata e voce in 'Entombed style' apre questo lavoro che dopo pochi secondi, purtroppo, degrada...
Leggi →Dici “California” e il pensiero subito corre ai Beach Boys o (capiterà ai più giovani, suppongo) ai gruppuscoli ska-punk che sfoggiano pettorali da competizione e scarpette Vans. Dici “California”...
Leggi →C’è da immaginarsela Jan Smith in viaggio per gli Stati Uniti con lo sguardo appoggiato al finestrino a reggere l’idea delle distanze da superare, dalla natia Lousville nel Kentucky a San Francisco,...
Leggi →Dell'etichetta vi abbiamo già (ampiamente?) detto in occasione dei Klimt 1918. Peccato, dedicherò qualche riga in meno a questi Rain Paint, ai quali deve aver fatto un certo effetto, dalla loro "terra...
Leggi →I The Crown sono un gruppo, che se anche non ha apportato nulla di realmente nuovo, è riuscito a farsi largo nella scena swedish-death con una letale combinazione di thrash e death melodico, creando un suono...
Leggi →Lounge. (Ri)cominciò quasi 10 anni fa con le inusuali (per quei tempi) bizzarrie kitsch dei Combustible Edison (su Sub Pop, figuratevi), passati anche per il cinema con la colonna sonora di “Four Rooms”....
Leggi →E’ imbarazzante quanti pochi siano i nomi che vengono in mente quando in un disco, pop o rock che sia, fanno irruzione gli archi. Mamma mia, uno strumento classico - e mo’?! Di solito, per sottolinearne...
Leggi →Una volta associando metal e Germania ne usciva, in alternativa, o dei truculenti omoni lungocriniti e borchiati dall’alito più alcolico della stessa birra di cui erano pieni e dalla scarsa inclinazione...
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