Due anni fa, era il 24.4.2023, ho assistito al concerto di Eiko Ishibashi e Jim O’Rourke tenutosi al Teatro Antonio Ghirelli di Salerno.
In quell’occasione, oltre a manifestare la mia passione per O’Rourke che reputo una delle più ispirate e fulgide menti musicali di fine millennio, sia come solista che con i meravigliosi Gastr del Sol (si rimanda e si invita alla lettura di quanto detto nell’articolo ‘“We Have Dozens Of Titles” dei Gastr del Sol, quando la Storia attinge dalla propria storia’), in merito al live si era osservato: ‘Nel nuovo millennio (tra le altre “alte” cose, di questi giorni, la pubblicazione della collaborazione con i Fire! Orchestra nel monumentale “Echoes”), Jim O’Rourke intraprende il sodalizio con Eiko Ishibashi che, abbandonati i “costumi” da cantautrice (dalla compositrice e musicista giapponese con esattezza cristallizzati nell’elegante, curato e poliedrico “Car and Freezer”), si propone in una veste sperimentale che ha portato il “duo” Ishibashi/O’Rourke a esibirsi in una serie di concerti’.
Ed ancora: ‘Ed è così che il 24 aprile 2023, al Teatro Antonio Ghirelli di Salerno, per circa un’ora, il pubblico è stato immerso in un paesaggio sonoro composto e decomposto, in cui la musicalità di una natura post industriale ha trovato il suo punto di equilibrio con l’elettronica e le elettrificazioni e, al contempo, la sintesi sonora la crasi con i respiri acustici del flauto della Ishibashi, trasportando l’ascoltatore in un’ancestrale foresta biomeccanica… Lo spazio dedicato all’improvvisazione è stato assorbito dagli sprofondi compositivi (almeno così è apparso a chi scrive), emergendo più come screziatura di colore o come matrice sì primaria, ma poi codificata in un linguaggio strutturato; al concerto era possibile anche acquistare la registrazione di un live, e l’ascolto postumo dello stesso non solo ha confermato la detta sensazione, ma ha consentito una meditativa immersione che, scremata delle seppur poche “incertezze” che hanno maculato e confermato la realtà dell’esibizione dal vivo da parte dei due musicisti, ne ha esaltato la validità’.
Ebbene, ora Eiko Ishibashi e Jim O’Rourke hanno dato alle stampe “Pareidolia” (Drag City), lavoro figlio della serie di concerti live che il duo ha tenuto; sul sito della Drag City (https://www.dragcity.com/artists/eiko-ishibashi-jim-o-rourke – consultato il 15.9.25) si legge: “For this collaborative release, Eiko & Jim edited and remixed material captured at shows they played during a lovely two week tour through France, Switzerland, Italy and Ireland in April 2023. Pareidolia shapes an ideal collage from the best resonances and relationships from those nights. A dynamic medley of color and shape to pulse through earbuds, speaker cones and the air around you, appealing to your suggestibility, wherever you find it”; sul retro del vinile vi è poi l’ulteriore specificazione “Recorded in Paris and Padova 2023”.
Messo LP sul piatto, il disco gira senza soluzione di continuità e senza indicazioni sul nome dei brani… “Pareidolia” è in sostanza un unico flusso di coscienza sonoro che, come detto per l’esperienza live del 24.4.23, trasporta “l’ascoltatore in un’ancestrale foresta biomeccanica…” e che, tenendo fede al suo “titolo”, crea immaginifiche illusioni in cui perdersi…
https://www.instagram.com/eikoishibashi/
https://eikoishibashiandjimorourke.bandcamp.com/album/pareidolia

































