Uno dei vantaggi dell’era della musica “liquida” è la possibilità di recuperare materiale che diversamente sarebbe di difficile reperibilità.
Se, infatti, ho avuto la possibilità di acquistare in vinile “Moneyball” degli statunitensi Dutch Interior, uscito nel 2025 per la Fat Possum Records, è sulle piattaforme on line che ho avuto accesso ai loro precedenti lavori.
Del 2021 è “Kindergarten” che alterna brani di chiara matrice indie “Intro (The xx)” a composizioni di folk “deviato” come “Double Gloucester”, a ballate ora intime e calde come “Jesus in Black Jeans”, “It’s Smokey Outside And I’m Afraid”, ora votate all’indie come “With the Change”, ora ad uno “storto” alt-rock come “Three Trips to the Store, One Drunk Yukon”.
Del 2023 è “Blinded By Fame” che propone tanto atmosfere sognanti e morbide (“Be Intense”), quanto brani più sostenuti ma sempre “dolcemente andanti” con reminiscenze folk (“I’ll Be Damned”), folk che assume anche forma country in “Virginia (West)”; in “scaletta” non mancano ballate indie come “Light Of Becoming” o “Cannibal Song” con il suo cambio aspro e ruvido o brani dallo spirito cantautorale quali “In Dodge”, “The Man Can Dance”, “My Eyes Hurt Really Bad” (con tanto di assolo di armonica).
Nel 2024 è la volta del singolo “Ecig” che porta l’ascolto verso sonorità meno folk e decisamente anni novanta, tra l’indie e il post rock, intrise di elettronica e abrasioni ai limiti del noise.
Ora, è la volta di “Moneyball”.
Messo il vinile sul piatto, con l’apertura affidata alla profonda “Canada” i Dutch Interior (Jack Nugent, Connor Reeves, Shane Barton, Hayden Barton, Davis Stewart e Noah Kurtz) omaggiano i The For Carnation per un brano che ha trovato ispirazione dal loro (eccezionale) omonimo disco (“The For Carnation”) del 2000.
Se “Sandcastle Molds” è riuscita fusione tra indie e folk, con esattezza suona anche la bella e delicata “Wood Knot”.
Atmosfere notturne e “disturbate” sono per “Science Fiction”.
Chiudono un ottimo Side A le tinte country-folk di “Sweet Time”.
Girato il vinile non delude l’intensa e scura “Life (So Crazy)” con il suo ipnotico giro e i suoi suoni di fondo, così come “Fourth Street” che elettrifica l’ambiente.
L’amore per le “radici” e le “tradizioni” sono radicate “pure” in “Horse” (due cavalli sono presenti anche nell’inserto allegato al vinile) e con piglio cantautorale in “Christ on the Mast”.
Con “Beekeeping” rallentano i giri e cala nuovamente la sera che si veste d’eleganza per un disco che nel complesso convince malgrado tra i suoi solchi siano impressi generi spesso distanti tra loro.
https://dutchinterior.net/
https://www.instagram.com/dutchinterior/