Oramai è passato un po’ di tempo, ma vale la pena soffermarsi e dare spazio al live dei “foja”. Una band tutta napoletana formatasi nella primavera del 2006, con più di quaranta concerti alle loro spalle, che si sta ritagliando sempre maggiore spazio nel panorama musicale italiano grazie alla miscela tra arrangiamenti essenzialmente grunge, testi ricercati in napoletano e tanta grinta live.
Nell’ambito della rassegna iSabato al duel:beat di napoli, la band napoletana ha presentato live il loro ultimo EP “se po’ sbaglià”. Registrato tra novembre e dicembre 2008 presso il Mary’s Ville Studio di Bagnoli e masterizzato da Matteo Cantaluppi presso l’Umatic Studio di Milano, anticipa la pubblicazione di un disco tutto nuovo in uscita a settembre/ottobre 2009 sotto etichetta “Materia Principale”, etichetta indie napoletana che ha già prodotto il disco dei The Collettivo e The Gentlemen Agreements.
I Foja sono: Dario Sansone alla voce e chitarra, Diego Abbate alla chitarra, Giovanni Schiattarella alla batteria e Giuliano Falcone al basso. Numerosissimi i fans accorsi alla serata della band e Dario, Diego, Giovanni e Giuliano danno vita a uno show con le vecchie, ma soprattutto le nuove canzoni.
Chiudendo gli occhi, oltre alla bella voce di Dario Sansone, sembra di sentire i Pearl Jam. Proprio come la band di Seattle hanno uno stile che è più vicino alle sonorità classiche del rock degli anni ’70 che a quelle, più aggressive e vicine al punk, di gruppi grunge per eccellenza quali Nirvana e Alice in Chains.
Il nuovo EP nasce con l’intento di sperimentare e trovare nuove sonorità tra il loro classico repertorio rock e una tradizione più spiccatamente autoriale. Quindi si parte con l’energica “uocchie sicche” che strizza l’occhio proprio alle atmosfere puramente vicine a quelle dei Pearl Jam, si continua con la bellissima “se pò sbaglià” (che da il nome all’EP) che ha l’unico problema di durare troppo poco, poi si ritorna alla più tradizionalmente grunge “chell ca ce sta”, per poi chiudere con la genuina e fresca “ ’a freva”.
Dal vocabolario del dialetto napoletano, quasi a sottolineare che siamo fatti di carne, “a foja” è un’ardente voglia libidinosa, ma nel nuovo lavoro si sente il bisogno, forse dovuto anche alla crescita e alla maturità musicale, di trovare una foja cuieta (tranquilla). E il progetto funziona, rendendo davvero difficile cacciare l’EP dal lettore.
Autore: Francesco Amodeo