Una nuova, attesa opera dalla poetessa del piano. Tori Amos ha ufficialmente annunciato il suo diciottesimo album in studio, “In Times of Dragons“, e un imponente tour europeo che segnerà il suo ritorno sulle scene continentali nel 2026. La cantautrice americana farà anche tappa a Milano e precisamente il 5 maggio al Teatro Arcimboldi. L’artista sarà accompagnata, come di consueto, dai suoi storici collaboratori Jon Evans al basso e Ash Soan alla batteria.
Dopo quattro anni dall’ultimo lavoro “Ocean to Ocean” (2021), la cantautrice statunitense torna con un progetto carico di significato e un’estesa tournée che toccherà 17 paesi, la più grande da un decennio a questa parte .
Dall’esordio rivoluzionario di “Little Earthquakes” (1992), divenuto un simbolo di vulnerabilità e forza, a brani iconici come “God” e “Cornflake Girl” da “Under the Pink” (1994), Tori Amos ha costruito un corpus artistico inconfondibile . Bambina prodigio al piano, espulsa dal Peabody Institute per la sua insofferenza verso le partiture e la passione per il rock, ha maturato il suo talento esibendosi nei piano bar .
La sua narrativa coraggiosa e la sua voce poetica l’hanno resa una delle artiste più rispettate e influenti della sua generazione, con oltre 12 milioni di dischi venduti a livello globale e otto nomination ai Grammy Award .
Il “In Times of Dragons Tour” promette di essere un viaggio emozionante non solo attraverso i brani del nuovo album, ma anche tra le pagine più significative della sua trentacinquennale carriera, proprio come avvenuto nel precedente “Ocean to Ocean Tour”, che ha celebrato la sua profonda e ricca discografia
Il nuovo album, previsto per la primavera del 2026, si presenta come un’opera dal forte impegno narrativo e politico. Come spiegato dalla stessa Amos, “In Times of Dragons” è “una storia metaforica sulla lotta per la democrazia contro la tirannia“, che riflette “l’attuale e aberrante incendio non accidentale della democrazia in tempo reale da parte degli ‘Lizard Demons’ creditori della dittatura nella loro usurpazione dell’America” .
Un tema potente e urgente che continua la tradizione della sua musica, da sempre impegnata nell’esplorare le complessità del potere, della religione e dell’identità femminile.
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