Il Principe delle Tenebre ancora una volta senza filtri, senza schermi, nella battaglia più dura della sua vita. Sarà la piattaforma Paramount+ a mandare in onda l’addio più straziante e autentico della musica rock: Ozzy Osbourne: No Escape from Now.
Il documentario, in arrivo il 7 ottobre contemporaneamente alla pubblicazione dell’autobiografia, “Last Rites“., non è la solita celebrazione postuma. È il diario crudo e intimo degli ultimi sei anni di Ozzy, un viaggio claustrofobico tra dolore, resilienza e la disperata voglia di tornare a essere sé stesso: un icona sul palco.
La regista Tania Alexander, con la piena collaborazione della famiglia Osbourne, ha avuto accesso a un periodo straziante: dal tragico incidente del 2019 – una caduta che ha mandato in frantumi i suoi tour d’addio – alla lotta contro una serie di operazioni, il Parkinson e un dolore cronico che ne ha minato la salute fisica e mentale.
«È stato in ospedale per settimane», racconta la figlia Aimee in un estratto. «Cadere in quel modo e non riuscire a riprendersi come aveva sempre fatto, e poi dover cancellare il tour… è stato il suo più grande dispiacere».
Eppure, in questa fuga senza via d’uscita (“No Escape from Now”), la musica è stata la sua ancora di salvezza. Il film documenta la nascita dei suoi ultimi due, potentissimi lavori solisti – Ordinary Man (2020) e il Grammy Award Patient Number 9 (2022) – prodotti dall’astro nascente Andrew Watt. Due dischi nati dal fuoco della sofferenza, che hanno riunito intorno di sé un dream team della scena alternativa e hard rock per sostenere il loro eroe.
E infatti, a parlare non è solo la famiglia. A rendergli omaggio sono colleghi e leggende come Tony Iommi (Black Sabbath), Slash e Duff McKagan (Guns N’ Roses), James Hetfield e Robert Trujillo (Metallica), Tom Morello (Rage Against the Machine), Maynard James Keenan (Tool), Billy Corgan (The Smashing Pumpkins) e molti altri.
Il documentario, che si conclude con il suo eroico finale al “Back to the Beginning” di Birmingham lo scorso luglio, non era pensato per essere un testamento. Ma dopo la sua scomparsa il 22 luglio 2025, diventa inevitabilmente l’ultimo, fragoroso ringraziamento a un uomo il cui coraggio e il cui talento hanno forgiato la nostra idea di musica alternativa.
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