Nelle note di copertine c’è scritto: “Aiuola Dischi: etichetta pop. Piccola, ma curata.”
Il disco di Alberto Muffato è esattamente rispondente alle intenzioni della produzione.
Piccolo e curato.
Piccolo perché essenziale nei suoni, nelle colorite. Nell’intento palese di non eccedere, di non disturbare, e di tenere tutto in secondo piano, in modo da far sentire bene le parole.
Piccolo pure nei testi, intimista al limite della scolasticità (“Stanotte ho sognato che ero al college/io t’ho sognata bionda e ben truccata/una ragazza pon-pon” ) volutamente fragile e per questo a suo modo coraggioso. Unica stravaganza qualche concessione proto-psicoanalitica (“il mio nome è un lago/di pesci, barche e mostri blu”).
Artemoltobuffa strizza l’occhio a gran parte del cantautorato italiano più classico, da Gino Paoli ad Umberto Bindi, al più recente Bersani, senza avere la capacità, ne l’ardire, di astrarsi alla profondità ed alla violenza espressiva di un Tenco. Giusto mi pare pure l’accostamento ad alcune delle nuove leve del cantautorato post-folk statunitense quali Smog e Low.
Tutto è semplice e curato, tutto rasenta la banalità (“ecco cosa c’è: una canzone che fa «un due tre» ed è per te”). “Stanotte/Stamattina” rappresenta la stesura quotidiana di un diario, con la notazione didascalica delle persone incontrate, delle cose piccole e piccolissime accadute, catturate con vergine spirito d’osservazione.
Tutto procede senza sbalzi – non per incapacità ma piuttosto per volontà ideologica – né sussulti.
Un disco piccolo piccolo da gustarsi se se ne ha voglia.
Autore: Pasquale Napolitano