Lo scorso anno, su queste pagine, si parlò della “ritrovata efficace scrittura” di Mark Knopfler e del suo bel “One Deep River”; si colse anche l’occasione per fare una disamina della discografia dei Dire Straits (sul punto si rimanda al focus ‘Mark Knopfler: dai Dire Straits a “One Deep River”. Il ritorno a una ritrovata efficace scrittura’).
In particolare, si osservò che ‘Dei concerti che seguirono la pubblicazione di “Brothers In Arms” non ci sono (al momento) pubblicazioni ufficiali, e questa è una grande mancanza considerando che sono state poi recuperate e pubblicate registrazioni live del 1978, 1979 e del 1981 (in cui è presente anche “What’s The Matter Baby?” oltre a brani con Phil Lynott), e integrati, nella raccolta “Live 1978-1992”, con “scalette” più complete, “Alchemy” e “On The Night” (di cui si parlerà successivamente), nonché pubblicati vari live in raccolte, per tutti quello del solo Mark Knopfler che esegue i Dire Straits dal vivo nel 1996 alla The Royal Albert Hall contenuto in “Sultans Of Swing (The Very Best Of Dire Straits)”’.
In vero, essendo i Dire Straits un personale amore di prima gioventù (loro fu non solo il mio primo CD ma anche il mio primo concerto “importante” visto, a Cava dei Tirreni nel 1992), ed essendoci negli anni novanta una diffusa pubblicazione di “bootleg”, incisioni live di quegli anni mi era già capitato di ascoltarle; per tutte ricordo “Texan Sunset” (“Recorded live at Summit Theatre “Houston Coliseum”, Houston, Texas, USA on 17th August 1985”).
Ebbene ora, in occasione dei 40 anni di “Brothers in Arms”, tale lacuna è stata colmata con una versione del disco contenente anche il concerto registrato “at Municipal Auditorium, San Antonio” il 16 agosto del 1985, intitolata “San Antonio Live In 85”.
In formazione composta da Mark Knopfler (Guitar, Vocals), John Illsley (Bass, Vocals), Alan Clark (Keyboards), Guy Fletcher (Keyboards, Vocals), Jack Sonni (Guitar), Chris White (Saxophone), Terry Williams (Drums), il concerto è aperto da una splendida “Ride Across The River” (“Brothers in Arms”) che, come accade per ogni live dei Dire Straits, acquista valore nelle improvvisazioni che vanno anche ad umentarne il minutaggio rispetto alle versione in studio.
La “serata” prosegue con il classico “Expresso Love” (da “Making Movies”), impreziosito dagli inserti di sassofono (che caratterizzeranno l’intera scaletta) e “One World” (con tanto di presentazione dal “new album” “Brothers in Arms”) fino a giungere all’incendiario trio “Romeo And Juliet” (da “Making Movies”), “Private Investigations” (da “Love Over Gold”) e “Sultans Of Swing” (da “Dire Straits”); anche per “Romeo And Juliet” e “Sultans of Swing” la “novità” è negli inserti di sassofono che in “Romeo And Juliet” fa anche da introduzione; “Sultans Of Swing” mantiene la sua forza, cresce in durata ed è caratterizzata da una “rallentamento” che porta a un calando in cui trovano spazio il pianoforte e il sassofono e poi a un conseguente crescendo esplosivo. “Private Investigations”, con le sue atmosfere notturne è (e resta) invece sempre una delle più belle composizioni dei Dire Straits in ogni sua versione.
Si passa alla dolce “Why Worry” (da “Brothers in Arms”) che anticipa quello che diverrà poi un loro classico “Walk Of Life” (da “Brothers in Arms”) e il rock’n’roll della meno nota “Two Young Lovers” (dall’EP “ExtendeDancEPlay” e già presente nel live “Alchemy”).
È quindi la volta di “Money For Nothing” (da “Brothers in Arms”), destinato a essere uno dei loro più grandi successi, e (con il suo video) uno dei brani iconici trasmessi su MTV.
Se “Wild West End” (da “Dire Straits”) veste nuovi abiti subendo un’elettrificazione che la rende più sporca, la “raddoppia nel tempo” con tanto di assoli di chitarra nel finale, “Tunnel Of Love” (da “Making Movies”) viene introdotta da una lunga parte strumentale e si “perde” nei fraseggi di chitarra centrali con tanto di presentazione della band.
È quindi la volta della bella e profonda ballata “Brothers In Arms” (dall’omonimo disco) a cui fa da contraltare la più dura e sostenuta “Solid Rock” (da Making Movies).
Chiude un lungo e pregevole concerto la strumentale e sempre gradita da ascoltare “Going Home” (scritta da Knopfler per il film “Local Hero”) con i suoi fraseggi di chitarra e di sassofono, per i Dire Straits che dimostrano di essere un gruppo che rende meglio dal vivo e che soprattutto sa offrire esecuzioni live dei brani “nuove” e diverse rispetto a quelle in studio.
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