L’attrattiva principale degli scenari di questa città dai toni bianco e nero è la patina da fumetto finita come per magia sugli schermi cinematografici: la sceneggiatura è costituita interamente, e soprattutto fedelmente, su tre episodi della saga della città del peccato, umida e notturna, dipinta da una inquietante patina noir. Il cast di prima grandezza rappresenta tipologie umane sconvolte da esperienze ai limiti, immersioni nel peccato e nel dolore con una sola redenzione: la violenza.
Tra poliziotti incorruttibili e malandati (Bruce Willis), violentatori mostruosi e deformi, puttane micidiali e organizzate (Rosario Dawson), femmine da fumetto (Jessica Alba), scontri ai limiti dell’immaginabile, le strisce potenti e immaginifiche di Frank Miller prendono vita sullo schermo trasudando macchie di nero, sangue a fiumi e situazioni di estrema violenza.
Le parabole dei suoi eroi non hanno molto a che fare con l’happy ending, piuttosto con epiloghi tristi e romantici che ripuliscono troppi nemici e nessuna coscienza. Memorabile l’episodio che ha per protagonista Marv, un Mickey Rourke trasfigurato eppure a suo agio nei panni dell’orrido, mostruoso deviante pronto a distruggere qualunque cosa lo separi dalla vendetta, dopo aver visto morire l’unica donna (e che donna) disposta a concedergli un po’ d’amore.
Gli altri due episodi, che risultano meno concentrati e ritmati, mantengono il film su un buon livello visivo, pur concedendo sprazzi di stanca allo spettatore.
Il senso dello spettacolo cinematografico, nell’intento pienamente riuscito dell’opera, torna alle fantastiche architetture visive: impressionanti le scenografie, con ambienti e strade ricostruite digitalmente intorno ai personaggi. Da rimarcare che per essere fedele al fumetto originale Rodriguez, supportato da un piccolo omaggio di Tarantino, ha gettato alle ortiche la tessera del sindacato registi, che vieta di girare in sinergia.
Non badate alla perdita di razionalità: siete finiti nelle esagerate, meravigliose atmosfere degli eroi di Sin city, città cupa e strozzata dalla notte, colma di nero, brulicante di reietti ed emarginati sotto il suo manto.
Autore: Alfonso Tramontano Guerritore