La band più dinamica ed esplosiva del Galles ha chiuso i conti col torbido mondo dell’indie-rock: se non è da necrologio, è sicuro che questa news renderà tristi un bel po’ di persone, più quelle che si prenderanno la briga di scoprirne in via postuma il punk-sound tutt’altro che banale, i testi assurdi (“We take more drugs than a touring funk band”), i titoli gioiosamente oltraggiosi (‘The World Loves Us and Is Our Bitch’, ‘Lightsabre Cocksucking Blues’) e altre manifestazioni verbali (“Our old singer is a sex criminal”).
L’annuncio ufficiale è stato effettuato nel fine settimana appena conclusosi dal frontman Andy Falkous attraverso la front page del website della band: “a oggi venerdì 7 Gennaio 2005 il terzetto rock noto come McLusky si è sciolto. Il motivo di questa separazione è privato, anche se non divertente come immaginereste. Personalmente vorrei ringraziare tutte le persone, le cose e i luoghi che sono capitati a noi, o vicino a noi. Sono grato per l’amore e, a un livello più basso, per l’odio. Ci sarà ancora musica da ognuno di noi presto. Saluti, Falco”.
Amaramente, Falkous parla della fine dei McLusky come di un trionfo delle pubbliche relazioni: “sono abbastanza divertito e sorpreso dal fatto che abbiamo ricevuto dagli States più e-mail oggi che non nei precedenti 4 anni messi insieme. Davvero, consiglio questa decisione a tutte le band che vogliano far schizzare le proprie vendite o il proprio senso di importanza”. Quanto al seguito “Jack (Egglestone, batterista, ndt) e io” prosegue Falkous “continueremo in un progetto ancora senza nome e che ancora non vi riguarda, mentre Jon (Chapple, bassista, ndt) suonerà negli Shooting At Unarmed Men, la sua band, che esiste da più o meno 6 anni. E sono felice di continuare a custodire il DOD Buzz Box pedal”.
E inoltre, pare che sia in vista una release retrospettiva del terzetto gallese: “l’idea della compilation è ancora ad uno stadio embrionale” dice sempre Falkous, “ma l’idea è anche di combinare lati A (11 brani), lati B (23) e un disco di live e rarità di circa 20 brani che copra tutta la carriera della band. Sarà più a buon mercato della vita intera e non ho idea di come si intitolerà, ma è fuori discussione qualunque allegra variazione sul tema ‘Greatest Hits’”. Per ora ci restano i loro due fantastici album, “McLusky Do Dallas” (2002) e “The Difference Between Me and You Is That I’m Not on Fire” dello scorso anno, entrambi usciti su Too Pure.
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