Jimmy Tamborello è dunque giunto laddove intendeva arrivare…partito per una tourné liberatoria in Germania, “partito” per un esperimento in solo, che a mio avviso è riuscito egregiamente!
Album d’esordio a nome James Figurine, rivendica un passato da Postal Service e Dntel, con lucida affermazione del presente. Un diverso tipo di approccio nella composizione: le allegre ballate electro pop sono state sostituite da una melodia assai più asciutta, minimale, un cantato poco circoscritto, che vaga tra un pezzo e l’altro con nessuna intenzione di essere “catturato”!
Le basi sono quelle giuste, un technopop mai estremamente incisivo né del tutto ruffiano, che ricorda i primi componimenti dei New Order. Basti ascoltare il cantato della prima traccia “55566688833”, il classico “trenino” electro, ma di sapore marcatamente pop, sferzato dalla voce disillusa e un tantino sciatta di Morgan Nagler: il risultato ottenuto è piacevole, godibile.
La presentazione è fallace, dato che già dalla seconda traccia appare un sommesso, ironico mondo, con arrangiamenti vocali a fare da cornice “plausibile”, al fine di elaborare un prodotto quasi “da discoteca”. L’album ha le carte giuste: lavora sulle dissolvenze di suoni e voci che emergono e spariscono, mantenendo una ritmica serrata ma mai troppo invasiva, quasi fosse presente giusto un “fondo”, un appena palpabile tessuto di sonorità techno; tagliuzza a fettine gli elementi da dancefloor più scontati per giungere alle ultime irriverenti e sarcastiche ritmiche da locale underground berlinese. Un album a ritroso che presenta residui di passate esperienze e spicca poi un volo lontano già dalla terza traccia. Una piccola attenzione in più meriterebbe “Pretend it’s a race and I’m on your side”, ugula da fata Erland Oye, volteggia fra i suoni campionati come una farfalla e sospirante.
Ci si chiede il perché di un album del genere, cosa ci sarà dopo, se un continuum di modulazioni aperte a nuovi spunti di ascolto o l’esigua risorsa elettronica rimasta a rimuginare su se stessa.
Confido come sempre nella coerenza di intenti, in un futuro prodotto dalle mille risorse, basterà tener d’occhio anche le future collaborazioni.
Autore: Lorenza Ercolino