Grunge, vi ricordate? Sembra passata una vita, fors’anche più tempo di quanto non sia passato per tutta quella roba anni ’80 che, in ossequio a un qualche ciclico meccanismo di revival/riscoperta, sta ritornando d’attualità. E potrei dirvi altrettanto anche delle pubblicità, delle trasmissioni, dei calciatori di 10 anni fa. Ma credo che usciremmo un tantino fuori strada.
Visto che ci occupiamo di musica, in tale ambito rimaniamo, per segnalare un ritorno difficile da inquadrare. Troppo presto per un clamoroso ritorno? Troppo presto per riparlare di grunge? Troppe persone scomparse da allora per riesaltare quel genere/non genere che almeno ha avuto il merito di fare da cavallo di troia, nei media più istituzionalizzati, per far luce su tutta la “flora musicale” sottostante. Sta di fatto che questa sorta di all-star di Seattle (ma non solo) qual è stata la band di cui al titolo – formata dai Pearl Jam, da Chris Cornell (Soundgarden, Audioslave), da John Fruciante (Red Hot Chili Peppers), Jack Johnson e Lyle Workman – si è ricreato la sera del 28 Ottobre sul palco del Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles.
La band – nata come progetto estemporaneo nel 1991 – ha regalato un concerto a sorpresa nel corso di uno show di beneficenza per il Louis Warschaw Prostate Cancer Center lo scorso 28 Ottobre. Fra i brani proposti dalla band: una versione di ‘I Believe In Miracles’ dei Ramones, ‘Immortality’ e le inedite ‘Fatal’ e ‘Man Of The Hour’. E se vi cito quei nomi vuol dire che – credo di sì – c’erano proprio tutti…
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