L’ultimo album in studio dei Ministry, “The Last Sucker”, uscirà il 21 settembre (per la 13th Planet/Soulfood Music) e sarà seguito da un ultimo tour mondiale nel 2008. Dopodiché, dopo 12 studio album, 27 anni di carriera e quattro nomination ai Grammy (“N.W.O”, 1993; “Bad Blood, 2000; “The Great Satan”, 2005 e il brano “LiesLiesLies” da Rio Grande Blood, 2006) Jourgensen tira il sipario sui Ministry per concentrarsi sull’espansione della sua area di confine.
“Ho molti side-project e progetti nuovi a cui voglio dedicarmi“, spiega Jourgensen. “Stiamo sviluppando la nostra etichetta, la 13th Planet Records, e voglio firmare, produrre e collaborare con altri artisti. Stare in studio a scrivere, registrare e collaborare è la parte che preferisco in questo ambiente di venditori di fumo. Preferisco stare dietro alla console anziché dietro al microfono. Inoltre mi piace l’idea che George Bush e i Ministry se ne vadano al tramonto, mano nella mano, contemporaneamente“.
Oltre a essere l’ultimo studio album dei Ministry, “The Last Sucker”, con i suoi 11 brani, è il terzo di un’implacabile e ipercritica trilogia di cd che mirano a esporre la pletora di umiliazioni, fallimenti e menzogne perpetrate dal governo di George W. Bush. The Last Sucker, che segue “Houses of the Molé” (2004) e “Rio Grande Blood” (2006) è l’ultimo chiodo sulla bara di Bush. Per rappresentare correttamente il Presidente, Jourgensen ha inserito frammenti di discorsi di Bush e campionamenti in tutto l’album. “Il mio tecnico del suono e io ci siamo ingobbiti per delle notti davanti al computer ad ascoltare questo fottuto idiota fino a inebetirci. Voglio dire, chiaramente sono diventato più stupido a furia di ascoltare questa immondizia per periodi di tempo così concentrati, ma ritenevo l’inserimento di questi frammenti audio un male necessario”.
Un altro personaggio del governo Bush su cui Jourgensen punta il dito è il Vice Presidente. Il brano “The Dick Song” riassume efficacemente le convinzioni di Jourgensen: “C’è una persona che mi spaventa a morte… Di nome fa Dick e il resto lo sapete tutti… Dick Cheney. Figlio di Satana… è lui il Prescelto”.
Il nuovo album contiene anche una cover esplosiva di “Roadhouse Blues” dei Doors, e la duplice chiusura del disco, “The End of Days” (Parts One and Two), cattura tutta l’unicità pionieristica dei Ministry nel campo dell’industrial.
“The Last Sucker” è stato prodotto e registrato la scorsa primavera da Jourgensen nella sua struttura 13th Planet appena fuori El Paso, in Texas, e vede il ritorno dei musicisti già presenti in Rio Grande Blood: Thomas Victor (Prong) alla chitarra e Paul Raven (Killing Joke/Prong) al basso. A loro si aggiunge il chitarrista Sin Quirin, direttamente dalla line-up del tour del 2006 dei The Revolting Cocks. Jourgensen e il suo tecnico del suono John “Bixby” Bilberry si sono occupati di tutta la programmazione delle batterie. Inoltre Burton C. Bell dei Fear Factory fa un’apparizione vocale su “Die In A Crash” e sulle due ultime canzoni dell’album, “End of Days” parts One and Two.
Jourgensen, che il critico musicale del Chicago Sun Times Jim DeRogatis ha definito “intelligente, oltraggioso [e] mordace”, ricorda: “Ho vissuto il Watergate. Avevo dodici anni, ero informato e leggevo le carte [del Watergate], per cui già in tenera età ero molto consapevole della corruzione che può esserci nel governo americano. Quindi senz’altro non mi viene l’infarto per lo ‘shock’ di scoprire quanto sono corrotte le cose al giorno d’oggi“.
La scaletta di The Last Sucker è la seguente:
– Let’s Go
– Watch Yourself
– Life Is Good
– The Dick Song
– The Last Sucker
– No Glory
– Death and Destruction
– Roadhouse Blues
– Die In A Crash
– End of Days Part One
– End of Days Part Two
Autore: red.
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