Debuttano su Sub Pop, in questo Maggio 2008 che il giorno 9 li vedrà esibirsi al Dissonanze festival di Roma, i losangelini No Age, dopo aver pubblicato una manciata di singoli con varie etichette indipendenti, ed ecco che finalmente ci troviamo difronte ad un gruppo prodotto dalla casa discografica di Seattle, abbastanza simile agli italiani Jennifer Gentle, i quali fino ad ora erano sembrati la mosca bianca della label, con la loro inclassificabile psichedelia postmoderna e noise, in un mare di band new folk e indie rock. Anche qui si tratta di un duo: il batterista e cantante Dean Spunt, più il chitarrista Randy Randall, ed anche qui c’è parecchia ambizione artistica: i No Age non vogliono assolutamente sembrar banali, si esibiscono esclusivamente in posti originali tipo negozi di libri e ristoranti etnici, allestiscono il palco con varie installazioni, si disegnano da soli locandine, magliette, gadgets, fimano personalmente i propri videoclip, e hanno allegato, a questo CD, un libricino di 68 pagine pieno di quadretti realizzati da loro; musicalmente, poi, vince la voglia di un suono sperimentale, e dunque buona parte del disco è costituito da tracce noise nello stile degli Shellac, e dei Sonic Youth dei tardi 80, ma con una strumentazione ancor più essenziale supportata da vari samples; qua e là, qualche tentativo poco riuscito di allungare le mani anche sull’indie rock emozionale e potente, tipo Smashing Pumpkins o i tanti cervellotici gruppi canadesi del momento – gli Shapes+Sizes, i Ladyhawk – ed infine, tre quattro schegge ambient – ‘Keechie’, ‘Impossible Bouquet’ – tutto sommato fuori luogo.
Con il loro piglio “do it yourself” – altro contatto coi Jenny Gentle: anche i No Age registrano, in parte, a casa propria – questa band mi sembra ancora acerba, con poche cose, in repertorio, davvero di valore; il loro rumore è buono, ma va avanti attraverso bozzetti incompiuti e ordinari; probabilmente un approccio al noise meno crudo, più ‘progressivo’, stile Fugazi, Liars, Disco Drive, Zu, potrebbe permettergli di scoprire di più le loro carte.
Autore: Fausto Turi