Nell’ultima fatica discografica di Herbert – “Scale” – Dani Siciliano canta sotto colorati riflettori pop al servizio di brani ora luccicanti, ora estremamente vaporosi; qui in “Slappers” ci mostra invece il suo volto più introverso e lunatico, rincorrendo i suoi umori più malinconici ed inciampando proprio nell’episodio più pop e solare della raccolta, il balletto brioso di “Why can’t I make you high”.
Affiancando lei stessa il solito Matthew Herbert alla produzione, Dani utilizza la propria voce quasi come fosse un vero e proprio strumento, sondandone l’estrema versatilità, inserendola, piegandola e modulandola tra opache membrane jazz (“Repeats”), ritmiche sconnesse (la zoppicante “Think twice”), corpi minimal-house ridotti in poltiglia (“They can wait”), fluttuazioni nu-soul (”Too young”), disarticolazioni techno (“Wifey”), smorfie elettroniche (“Be my producer”), linee melodiche evanescenti (magistrale l’impercettibile crescendo di “Big time”, destinato a lasciare nelle orecchie dell’ascoltatore solo la scia di un ritornello, qualcosa di perfettamente incompiuto…).
Si tratta senz’altro di un lavoro meno comunicativo del precedente episodio solista di Dani – l’eccellente “Likes…” del 2004 – eppure ascolti ripetuti valorizzano le sotterranee architetture dell’insieme svelando pian piano tutto il fascino di un disco tanto seducente quanto sfuggevole.
Autore: Guido Gambacorta