Ascoltare Cosmos, il secondo album della band campana Fitness Forever, prodotto dalla label spagnola Elefants, è come azionare la macchina del tempo e ritornare, indossando magari un paltò beige con pantaloni in tinta e accessori tipo occhialoni scuri e borsetta di pelle a mano, ai mitici anni ’70.
E si, perché Cosmos spalanca le porte alla spensieratezza post sessantottina, quella del ragionier Fantozzi e di Raffaella Carrà, di Lucio Battisti e degli ABBA, della disco music, di Guerre Stellari e telefilm polizieschi come Starsky & Hutch cui, ascoltando alcune tracce, è impossibile non pensare.
Un album retro-pop, in cui le strumentazioni stesse sono vintage come il mitico Fender Rhodes (quasi un’ossessione per la band), con un’impalcatura sonora più complessa del precedente lavoro e perfettamente coerente con l’atmosfera che i Fitness Forever hanno voluto ricreare, e a cui si sono fortemente ispirati come ha dichiarato il loro frontmen Carlos Valderrama.
Nel nuovo album dei FF si sente, infatti, l’influenza dei diversi stili musicali degli anni ’70 che sembrerebbe difficile immaginare in una coabitazione armoniosa, ma che invece all’orecchio risultano stare bene insieme.
C’è l’orchestra sinfonica che richiama le composizioni di Burt Bacharach e Piero Umiliani (compose le colonne sonore, tra le tante, del film I soliti ignoti di Monicelli), gli arrangiamenti effettuati con il quartetto di fiati e la sezione di archi (uno dei punti di forza del disco) che rievocano il philly sound, mentre un groove dalle tinte scure (come nella traccia “Laura”) rimanda all’eleganza degli SteelyDan. Il tutto condito da cori in cui spiccano voci femminili suadenti che quasi sembrano fare l’occhiolino.
Le melodie sono molto effervescenti, lasciano addosso la voglia di evasione dalla quotidianità e una certa leggerezza (forse anche un po’ alcolica) nella testa.
La canzoni sono tutte legate dal filo rosso dell’ironia e della spensieratezza (ma non banali), una metà delle quali – ha dichiarato Carlos Verderrama – sono state scritte di getto come l‘intro “Piano Fender Blues” (omaggio al maestro Umiliani), “L’amore annegato”, in cui il frontman si mette in gioco andando un po’più sul personale, “Laura”, ritratto di una donna “inesistente”, la celentaneggiante “Cosmos”, una delle canzoni più apprezzate ai concerti.
Molto più lunga, anzi decisamente sofferta, la gestazione di altre tracce come “Lui”, avvolta da una patina di nostalgia per un amore ormai svanito (“Lui era una storia fantastica”) o “Vederti distante”, testo di due frasi, in assoluto – confessa Verderrama – il più difficile da scrivere.
Lo shaker di suoni e parole dal deciso gusto vintage sembra proprio piacere al pubblico e anche alla critica che ha accolto Cosmos in maniera entusiastica. Una chicca per gli amanti del genere: sono disponibili, in edizione limitata, 500 vinili trasparenti.
http://www.elefant.com/bands/fitness-forever
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autore: Ornella Esposito