“Attori a mano armata”, la storia locandina per locandina (e le musiche) del poliziesco italiano
Chi è cresciuto a pane e televisione commerciale, consumando lunghe nottate e pre- serali domenicali tra b- movies e infauste predizioni di cartomanti e maghi da strapazzo non potrà non apprezzare “Attori a mano armata” allettante pubblicazione a cura di Marco d’Ubaldo per la Mediane s.r.l. Il cofanetto, libro + Cd, è un vero compendio di immaginario pop anni ’70, a colpi di locandine e manifesti.
Non passa inosservato, questo prontuario del meglio della “stagione più violenta del cinema italiano”. Copertina accattivante, immagini roboanti e selezione musicale sopraffina, fanno di “Attori a mano armata” un cult. Un piccolo gioiellino da sfogliare, per immergersi a tutto tonto in un mare abitato da creature epiche come Thomas Milian, Luc Merenda e Mario Merola.
Imperano le affiches e le foto da set di film come “Milano trema: la polizia, vuole giustizia”, “Uomini si nasce, poliziotti si muore”, “Napoli violenta” e naturalmente, “Da Corleone a Brooklyn” con un Mario Merola ispiratissimo.
Marco D’Ubaldo, a cui è affidata la prefazione, non ha dubbi: la rivalutazione del B-Movie all’italiana consacrata dalla dichiarazione d’amore di Tarantino al Festival di Venezia del 2004, è un atto dovuto.
“Premesso che questo genere di film sia lo specchio del profondo disagio sociale degli anni ’70 – afferma nell’introduzione al libro – la caratteristica principale del filone poliziesco resta senza dubbio la forte spettacolarità che rende ancora oggi questi film attuali”. Colori squillanti, personaggi eroici e donne mozzafiato, hanno fatto del poliziesco all’italiana un genere chiaramente identificabile, spesso miscelato alle incursioni di altri filoni cinematografici. Vedi la comicità della coppia Thomas Milian- Bombolo, o la sceneggiata alla napoletana dei film con Mario Merola.
Ma il poliziesco all’italiana vanta influenze anche più autoriali: la plasticità delle inquadrature alla Sergio Leone e la capacità di modulare insieme immagini e musica creando una forte partecipazione emotiva nello spettatore (determinato anche dal fatto che Ennio Moricone ha firmato molte delle colonne sonore dei polizieschi anni ’70). Ancora: la suspense hitchcockiana e al piglio pseudo realista da new wave americana.
“Attraverso i suoni originali, gli stupendi affissi e gli scatti fotografici relativi ad alcuni dei protagonisti della stagione di piombo del cinema italiano – conclude D’Ubaldo – non sarà difficile immaginarsi dentro una Alfa Romeo Giulia sfrecciare a tutto gas, a sirene spiegate, per la propria città”! Impossibile resistere.
Autore: Michela Aprea