di Tom Ford, con Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode
Una giornata di George, un professore inglese che vive nell’America progressista (fino ad un certo punto) degli anni ’60. George ha perso da poco il suo compagno Jim, vittima di un incidente stradale e questa giornata, apparentemente qualunque, si trasforma per lui in un tourbillon di emozioni e di eventi più o meno felici.
Inizialmente, è costretto a scontrarsi col suo vicino di casa, profondamente omofobo, trovando l’appoggio nella sua migliore amica Charlotte, poi è costretto ancora a fare i conti con i propri sentimenti, quando incontra uno studente che sta scoprendo l’omosessualità e dimostra un certo interesse nei suoi confronti.
“A single man”, opera prima dello stilista reinventatosi regista Tom Ford, merita più di un plauso. Non solo per la scelta non facile di esordire con un adattamento per il grande schermo di “Un uomo solo” di Christopher Isherwood, considerato uno dei capisaldi della moderna letteratura gay, riuscendoci in maniera egregia ma anche per aver avuto il coraggio di mettersi in gioco ancora una volta.
Lo stile, l’aria che si respira, il cast: tutto scelto con dovizia di particolari, tutto che combacia perfettamente, come il più bello degli abiti disegnati da Tom.
Colin Firth esprime perfettamente i tormenti di George e l’esordiente Nicholas Hoult (già visto nel teen drama “Skins”) nel ruolo dello studente, incarna perfettamente quel misto di malizia ed innocenza dell’adolescente che scopre l’amore.
Infatti il plauso del pubblico e della critica non è tardato ad arrivare.
In Italia il film sarebbe dovuto uscire il 22 gennaio ma tale era l’attesa da dover far anticipare l’uscita di una settimana.
Anche se da noi l’opera prima di Tom Ford non era passata affatto inosservata quando, presentata alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, aveva fatto vincere a Colin Firth la prestigiosa Coppa Volpi.
E a chi ancora storce il naso a pensare ad uno stilista di successo che si da alla regia, basta citare quello che ha detto il diretto interessato, in questi giorni a Milano per la promozione del film:“La moda non è arte, è una risposta ai desideri irrazionali dell’uomo. E’ il cinema che riesce ad arrivare al cuore delle persone”.
Autore: Veronica Valli