Questa volta l’artista panamense ha voluto fare le cose in grande. Per Dreamcatcher ha coinvolto oltre 70 musicisti, molti produttori, tra cui Vernon Reid, Arto Lindsay e Marc Ribot. Si tratta di un lavoro che si trova sul confine tra hip hop e jazz d’avanguardia, ispirato da un viaggio che ha fatto a Salvador de Bahia. Tra momenti più serrati ed altri rallentati il lavoro si districa lungo quattordici tracce differenti tra loro. In non poche occasioni viene utilizzato lo spoken word, come nel brano d’apertura “Freckles”. Se con “Walk thru”, come nella title-track, si lascia ad andare ad un jazz-hip-hop con “The professor” il rapper panamense si adagia su blues deviato. Mentre con “Cera de vela” ci fa assaporare i ritmi rilassati brasiliani. Brano che è agli antipodi “Zito’s house”, impregnato di hip hop old school estremamente scheggiato. Un disco molto particolare e di nicchia, ma che ha potenzialità mainstream.
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autore: Vittorio Lannutti