Le dive del cinema tedesco. Rassegna al Goethe di Napoli
Sette, numero perfetto. La donna? Essere altrettanto perfetto. Sette donne, allora, è il connubio per eccellenza che fa da viatico alla rassegna promossa dal Goethe-Institut di Napoli (28 gennaio-15 aprile). «Le Dive. Da Marlene alle nuove protagoniste del cinema tedesco» è infatti il titolo del ciclo nato da un’idea di Mario Franco. Sette pellicole antiche e moderne che vedono come protagoniste sette star del cinema tedesco. A mettere tutte le altre in fila è, naturalmente, l’angelo azzurro Marlene Dietrich. Poi c’è Martina Gedeck in «Bella Martha», la Romy Schneider di «Ragazze in uniforme» al più recente e bellissimo «Lola corre» con Franka Potente (in foto). Volti noti e meno noti della settima arte (anxora il sette!) teutonica: Hildegard Knef ne «La peccatrice», Hanna Schygulla in «Il matrimonio di Maria Braun» e Nina Hoss («Jerichow»). Tutti i film verranno proiettati rigorosamente in versione originale – e ci mancherebbe: siamo al Goethe! – con sottotitoli in italiano. Lungometraggi cult introdotti da critici cinematografici e cinefili
italiani come Rossella Milone, Pasquale Iaccio e Mario Franco. Fil rouge della rassegna la riflessione attorno al concetto di diva: un’attrice è ancora la dea che plasma l’immaginario della sua epoca, in Germania come a
Napoli?
I film saranno trasmessi al Cinema Modernissimo, della cui collaborazione il Goethe si avvale, in via Cisterna dell’olio a Napoli, due giovedì al mese alle 18.30. La direttrice del Goethe di Napoli Maria Carmen Morese spiega come è nato il progetto «Le Dive»: «Abbiamo deciso di dedicare una rassegna di film alle grandi dive del cinema tedesco perchè in Italia il pubblico conosce e apprezza soprattutto Romy Schneider e Marlene Dietrich, mentre si ignorano grandi attrici come Hildegard Knef, star degli anni 60, e la bellissima Nina Hoss grande interprete dei giorni nostri (Orso d’Argento nel 2007 a Berlino e 2008 DIVA-Award, premio internazionale come migliore Attrice dell’Anno)».
La direttrice prosegue: «L’idea di fare un ciclo sulle grandi star
tedesche, a Napoli, non nasce solo dal mito della bellezza nordica, da sempre molto apprezzato nell’Italia del Sud. Sarebbe riduttivo.
Un’ altra ragione ha dettato la scelta. Dive deriva direttamente dalla parola divinità. Con la rassegna volevo aprire un dialogo, una riflessione sul divismo e il mito-icona: che cosa vuol significa essere una diva tedesca? Perchè queste dive hanno plasmato in Germania l’immaginario della loro epoca? Che tipo di diva è
ciascuna interprete, Venere, Diana o Pallade-Atena? Ci sembrava fondamentale parlare di questo a Napoli che in Italia è la città più greca e più antica per nascita e intrinseca vocazione».
Autore: Michela Aprea