Think.Try è sede dell’incontro tra due band di casa nostra, i napoletani 4 Dear Life Corporation e i genovesi Never Was, e gli australiani Against, ma a dispetto delle eventuali aspettative, che per “campanilismo” potrebbero spingerci a voler ritrovare una vicinanza di genere e di stile tra i due gruppi italiani, l’ascolto offre un diverso scenario. Suoni, melodie e violenza new school dei 4DLC [Freedumb Rec. Europe] sono infatti le uniche coordinate temporali di questo cd, che consentono cioè di datarlo ai tempi nostri e non uno o addirittura due decenni addietro.
Elementi discriminanti della Corporazione (www.4dearlifecorporation.com) sono una chitarra macina riff che sfrutta la sapiente arte della dissonanza, una chirurgica batteria in stacchi e cambi di tempo, un basso sempre presente, anche se forse avrebbe meritato maggior risalto sia pur solo nei volumi. Ma è uno screaming caldo e mai sforzato a dare ai quattro napoletani la cittadinanza straniera ed a creare piacevoli controtendenze quando le aperture melodiche strumentali diventano più rock, come accade nella parte centrale della seconda traccia “Mayak”. La quarta traccia invece segna l’ingresso dei Never Was [Hurry Up! Rec], la cui particolarità è quella di avere un’urlatrice alla voce, una donna, ma sinceramente il dato, oltre ad avere una valenza statistica di grande importanza (una donna su un milione), non è che dica molto altro.
Vecchia scuola per questa band di Genova cugina per stile dei milanesi Mach 5 e politicamente impegnata, tanto da dare all’hardcore una “…valenza sovversiva e controculturale…” (www.neverwas.it); purtroppo non vengono favoriti dalla qualità della registrazione dei loro tre pezzi i NW, che lascia a casa il basso, poco percepibile, e che non dà alcuna enfasi ad una batteria che dovrebbe “fare la differenza” e che invece risulta in alcune parti orfana del suo rullante a discapito di una cassa fin troppo presente. Le strutture dei pezzi non sono ben definite, o meglio non sempre sono il risultato di continuità tra le parti ed in alcuni casi belle intuizioni melodiche di chitarra sono sciupate quasi immediatamente come accade nella parte iniziale della sesta traccia “Stelle del Presente”. Dalla settima traccia in poi si aprono la strada gli Against [Common Bond Rec.] e purtroppo la parabola continua ad essere discendente.
Autodefinendosi, mettono in risalto un’affinità con i violentissimi Raised Fist, che risulta quasi inesistente in questo split se non fosse per le backing vocals corali (www.against-hc.com). Old school senza particolari degni di nota; il tutto confezionato in un’accettabile produzione che forse risulterà molto familiare nei suoni agli amanti dell’hardcore melodico californiano. Tra i tre pezzi la loro migliore performance è sicuramente la traccia n.8 “A Small City”, ma non bisogna aspettarsi lampi di genio.
Autore: Renata De Luca