Avevo letto da qualche parte che gli Yo La Tengo nel loro recente “Summer Sun” suonavano come i Belle & Sebastian, come dire: “troppo pop”. Ora… niente da ridire nei confronti dei B&S (figuriamoci, sono una delle mie band predilette), ma – dico – provate a sentire “Styles of the times” (preferibilmente a volume sostenuto), il secondo pezzo di questo preziosissimo EP, e ditemi chi vi viene in mente. “I Wire!” state esclamando, vi sento. Ecco, gli YLT sono tornati, e per rimanere fedeli alla loro essenza di band multiforme e imprevedibile, scagliano in faccia all’ascoltatore meravigliosi pezzi punk-wave come questo, con la batteria che sembra un treno in corsa e le chitarre sferraglianti. E non solo: proprio perché artisti versatili, per chiudere in bellezza il dischetto prendono “Cherry Chapstick”, che in “And Then Nothing….” era un pezzo bello tirato, tutto distorsioni e melodie à la Sonic Youth, e lo trasformano in una sussurrata ballata acustica, registrata live negli studi dell’australiana JJJ Radio. Nel mezzo: la bellissima “Outsmartener”, in cui rumorismo chitarristico e dolci ricami melodici trovano un equilibrio praticamente perfetto, e che – come si suol dire in questi casi – da sola vale l’acquisto del CD; “Needle of Death”, cover del folksinger Bert Jansch’s cantata da Georgia Hubley, e lo strumentale “Dr.Crash”, in cui suonano come dei Beach Boys decadenti. La prima traccia è ovviamente “Today is the day”, già presente in “Summer Sun”, con la voce di Georgia che canta sommessa, rilassata, mentre nel frattempo il maritino Ira Kaplan (dal vivo è una scena commovente, vi assicuro) tortura la sua chitarra e si lancia in un meraviglioso assolo noisy che riporta alla mente gli anni migliori di J Mascis. Una delle migliori rock band circolazione. Avevate qualche dubbio?
Autore: Daniele Lama