Anders Trentemøller è un noto polistrumentista danese, ma forse quello in cui è più capace è il lavoro nello studio di registrazione. “Obverse” è il risultato di un’ulteriore espansione di questa sua abilità.
“Obverse” può spesso sembrare un album strumentale perché ha iniziato la sua vita come una cosa sola, nel quale la filosofia guida è cosa succederebbe se la pressione di dover eseguire queste canzoni dal vivo venisse completamente rimossa?
Concedersi la libertà di rincorrere ogni idea che uno studio di registrazione offre è un privilegio. Cosa succede quando si inverte una parte di synth a metà strada? Perché non creare un’intera traccia con un pedale di distorsione difettoso? L’ispirazione si rivela in una varietà di forme e, in breve tempo, una semplice progressione di accordi si contorce in qualcosa di completamente nuovo. È un metodo di lavoro che ha dato grandi risultati per i leggendari sperimentatori tedeschi Kraut degli anni ’70.
Intenzionale o no, “Obverse” incarna seriamente quello spirito.
Quindi “Observe” ha senso solo se in parte si allontana dalla sua tabella di marcia originale. Al momento giusto, metà delle composizioni che sarebbero finite nel disco, vedono la preziosa collaborazione di importanti cantanti tra cui Lina Tullgren, Lisbet Fritze e jennylee delle Warpaint, altra band profondamente influenzata dal dream pop.
Anche se “Obverse” è nato da una diversa etica del lavoro rispetto alle precedenti uscite, questo album continua comunque un percorso iniziato nel 2006. Ogni passo successivo ha rappresentato una nuova e logica ripartenza rispetto all’album precedente e, “Obverse”, riprende assolutamente da dove “Fixion” aveva lasciato.
Nell’ultimo decennio Trentemøller ha perfezionato questa forma di chiaroscuro sonoro per evocare immagini di paesaggi severi e per rispecchiare il clima scandinavo, dove metà dell’anno il sole tramonta a malapena, e nell’altra metà supera appena l’orizzonte. Anche se c’è stato un elemento film noir nel suo lavoro precedente, in “Obverse” è la prima volta in cui ogni canzone si è sentita come una raccolta di colonne sonore tascabili. Fondendo insieme l’amore per il dream pop, la musica dark con i synth, le colonne sonore dei film e un profondo legame con gli aspri panorami nordici, Anders ha creato un linguaggio inimitabile. In definitiva “Obverse” risiede in un genere tutto suo.
Artwork:
Il packaging di un disco di Trentemøller è intrinsecamente legato alle canzoni in esso contenute, anche se non lo è mai stato così tanto come con questa uscita. L’artista di Los Angeles Jesse Draxler ha contribuito alla creazione di una pietra miliare sotto forma d’arte originale, che esamina il bianco e il nero, la dinamica contro la calma, il generale contro le minuzie. È un caso di studio dei contrasti complementari, come lo è l’album stesso.
TRACKLISTING
A1 / 01. Cold Comfort
A2 / 02. Church of Trees
B1 / 03. In the Garden
B2 / 04. Foggy Figures
B3 / 05. Blue September
C1 / 06. Trnt
C2 / 07. One Last Kiss to Remember
D1 / 08. Sleeper
D2 / 09. Try a Little
D3 /10. Giants
fonte: com. stampa