Sono già dieci anni che gli italo – scozzesi The Hormonauts sono sulla scena con il loro scoppiettante e brillante rock’n’roll duro e puro in stile fifties. Per l’occasione hanno deciso di ristampare i loro primi due lavori con l’aggiunta di una bonus track, trattasi del primo brano cantato in italiano. Ma andiamo con ordine. I tre rockers hanno ristampato “Hormone hop” del 2001, che partiva proprio con il loro manifesto d’intenti “We are hormonauts”, con il quale presentavano al mondo le loro vibrazioni e con le quali facevano capire subito quali erano le loro radici: Elvis, Eddie Cochran e Johnny Cash. Quest’ultimo poi è stato esplicitamente omaggiato in “Get the wagon” con la quale gli Hormonauts ci riportano direttamente nella prigione di San Quintino, mentre in “Hatuey” le ambientazioni sono quelle del tex-mex di un film di Tarantino. Passando a “Mini-skirt” del 2003 gli italo-scozzesi hanno leggermente variato il loro sound, affrancandosi un po’ dagli anni ’50, affondando leggermente le chitarre in chiave punk (“Tainted love”), andando ancora più indietro, percorrendo il Mississipi (“Hot rod tattoo”), fino agli accenni ska-rockabilly di “Lonesome train (On a lonesome track)”. Per “Tre notti di fila” il trio si è spostato ancora di più verso un pop-rock’n’roll, che sicuramente li farà (meritatamente) conoscere al grande pubblico.
Autore: Vittorio Lannutti