Sordido, posseduto, beffardo, sbavante di watt e poetica maudit, distorto e mare nostrum di anni Novanta a tutta manetta. Elohim Vol.1 dei sardi Lux è un disincanto bruciante che fa mulinello retroattivo di certi Santo Niente Dimmi come fai, Fluxus Consapevole, Ritmo Tribale Unica, In me, un coacervo di sonorità rock abrase e compresse che giubilano le belle eresie ciniche sensuali di chi il rock lo sbrana ancor prima di suonarlo.
I pressure stoner, i magnetismi e le dolcezze momentanee Il nuovo diluvio, esercitano una attrazione fatale verso ascolti in cerca di sostanza piena, bramanti di quelle palpitazioni animalesche che gonfiano cuore e tempie, e con questi Lux in giro non c’è da stare tranquilli se si è fermi nella fiduciarietà del pop o nella forma canzone rassicurante. Luca Usai voce/chitarra, Marco Pintus voci/basso e Alex Puledda batteria gettano un ponte ideale tra passionalità lirica e l’urgenza di “scoppio” per dettare regole e dimensioni di una sporca purezza velenifera; lo sturbo impeccabile che provocano è una visione preziosa, un viaggio attraverso coni e woofer da cui ne esci meravigliato e ammaccato.
Contagioso fino alla fine, da ascoltare con il volume alto, molto alto, tanto poi a farvi vedere “le stelle” ci pensano loro! Assolutamente da avere!
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autore: Max Sannella