Jason Molina, facoltoso e talentuoso musicista americano dopo 12 anni di carriera musicale e diverse registrazioni, prove e lavori con band affermate (su tutti i Songs:Ohia) ritorna con i suoi Magnolia Electric Co.. “Fading Trails” rappresenta un po’ il risultato finale, la prova dove Molina mette a frutto tutte le esperienze passate, e in particolare il suo aver girovagato per importanti studi di registrazione, primo fra tutti il mitico Sun Studio in Memphis, da cui proviene un pezzo di questo album. Ed è una prova riuscita: le prime track, “Don’t fade on me”, “Montgomery” e “Lonesome Valley” soprattutto, sono delle armonie ben equilibrate fra un rock alternativo alla Talking Heads e la classica ballata acustica, ben mantenute da un ritmo sostenuto e suadente. La voce di Molina campeggia con il suo David Byrne style, e completa l’effetto malizioso e ammaliante dei pezzi. Segue poi forse una eccessiva pausa di ritmo, con “The Old Horizon” e “Memphis Moon”, sicuramente le prove non meglio riuscite, dove con le stesse armi dei primi pezzi si tenta qualche lenta ballata psichedelica ma il risultato non convince granché. Si ritorna a un complessivo buon livello con “Talk to me Devil again”, (è questa la canzone registrata al Sun) per chiudere poi più che degnamente con “Spanish Moon Fall and Rise”. Nel complesso insomma un buon album, fatto di musica di qualità come quelle che si ascoltano raramente. Ma non bisogna aspettarsi il rock spaccatimpani o la potenza del sound: Molina e i suoi collaboratori (fra gli altri Mike Brenner, Jason Groth, David Lowery, Mark Rice, e molte altre guest star) puntano più alla melodia raffinata, a conquistare la mente piuttosto che il cuore. Ma anche questo è rock.
Autore: Francesco Postiglione