“È una preghiera nel vuoto – da solo all’Alexandra Palace – il ricordo di un momento strano e precario della storia”: così Nick Cave presenta il disco, in uscita dal 20 novembre, che registra l’esibizione da lui tenuta all’Alexandra Palace a giugno, prima filmata solo per il web come iniziativa per contrasto all’isolamento del Covid, e poi diventata film, programmato in uscita nelle sale in Italia tra 16 e 18 novembre ma ovviamente ora rimandato.
Insomma una performance, prima prevista per il web, poi per il cinema, ora infine per vinile, CD e in streaming, come un vero e proprio disco. E che disco!
Idiot Prayer, registrato mentre il Regno Unito usciva dal lockdown e concepito come una risposta alla reclusione e all’isolamento dei mesi precedenti, è un’assoluta perla in quanto contiene il rimaneggiamento di 22 canzoni della leggenda Nick Cave in esecuzione assolutamente minimalista: Nick Cave e il pianoforte. Nessun altro, se non la troupe che filmava.
La performance infatti ha visto una grossa squadra in azione: è stata filmata dal pluripremiato direttore della fotografia Robbie Ryan (The Favorite, Marriage Story, American Honey), e il montaggio è stato curato da Nick Emerson (Lady Macbeth, Emma, Greta). La musica è stata registrata da Dom Monks.
In pieno covid, una squadra di questo tipo alla West Hall dell’Alexandra Palace per un sol uomo ha richiesto una gran mobilitazione di forze. Infatti così la racconta Nick: “Abbiamo lavorato con il team dell’Alexandra Palace – un luogo in cui avevo già suonato e che adoro – per scegliere un giorno per filmare non appena fosse stato permesso di riaprire l’edificio. Il 19 giugno 2020, circondati da funzionari anti-Covid con termometri, operatori con le mascherine, tecnici dall’aspetto nervoso e contenitori di gel per le mani, abbiamo creato qualcosa di molto particolare e molto bello che parlava in questo tempo incerto, pur non essendo in nessun modo soggiogato ad esso”.
L’album infatti nei 22 pezzi ripercorre l’intera carriera di Cave, dalle prime formazioni con Bad Seeds fino a Grinderman e al più recente album coi Bad Seeds, Ghosteen.
Racconta ancora Cave che “L’idea di questo film è nata dai miei eventi ‘Conversations With…’. Amavo suonare versioni destrutturate delle mie canzoni in questi spettacoli, distillandole nelle loro forme essenziali. Sentivo che stavo riscoprendo di nuovo quelle canzoni e a un certo punto, ogni volta che avevo del tempo a disposizione, ho iniziato a pensare di entrare in uno studio e registrare queste versioni reinventate.
Poi è arrivata la pandemia: il mondo è entrato in lockdown ed è precipitato in un silenzio inquietante e riflessivo. È stato in questo silenzio che ho iniziato a pensare all’idea non solo di registrare le canzoni, ma anche di filmarle”.
Un album registrato nella solitudine e nel silenzio, dunque, e un album per il silenzio e del silenzio. Così va intesa questa rielaborazione magnifica dei suoi classici, in cui Cave oltre a raccontare e raccontarsi dato il contesto intimo e minimale sembra davvero denudarsi, e sceglie di farlo davanti alle telecamere, che peraltro per lui sembrano ormai un mezzo espressivo convincente e sicuro.
Idiot Prayer è infatti addirittura il quarto film che Cave ha distribuito in collaborazione con Trafalgar Releasing, dopo Distant Sky – Live in Copenhagen del 2018 diretto da David Barnard, One More Time With Feeling del 2016 diretto da Andrew Dominik e il pluripremiato 20,000 Days on Earth diretto da Iain Forsyth e Jane Pollard.
Tutti sono in realtà concerti: ma sembra che sia ormai sua intenzione focalizzare, fissare su schermo quanto va componendo ed esibendo nei suoi live, ma fra i quattro questo rimane unico proprio per via dell’assenza di pubblico e del contesto surreale e quasi onirico in cui risulta realizzato.
Non a caso così commenta The Telegraph: “La performance più bella e cupa che abbia mai realizzato”, mentre ME parla addirittura di “esorcismo di morte, religione e romanticismo”.
Ed effettivamente c’è tutto questo e ben altro nei 22 pezzi solitari e solisti, incisi da Cave al Alexandra Palace, a partire proprio dalla title track Idiot Prayer, dall’assoluto lirismo di musica e parole. C’è romanticismo immenso nell’intro di piano di un classicone rivisitato come Sad Waters, c’è minimalismo e classicismo in Brompton Oratory, epica nel modo in cui Nick interpreta Man in the Moon o Palaces of Montezuma, c’è vuoto e perdizione e disperazione in Euthanasia, e c’è la novità dei pezzi freschi e vitali di Ghosteen come Spinning Song, Galleon Ship, Waiting for You e naturalmente l’intensità di un grande classico suo come Stranger than Kindness.
C’è tutto Nick Cave, in forma vitale e nuova, inaspettata, e contemporaneamente, stupendamente classica e tradizionale. Un disco splendido e struggente, semplicemente imperdibile.
Per il lancio di questo evento, nonché dei biglietti per il tour in Europa nella primavera/estate 2021 con i Bad Seeds, Nick ha centralizzato tutto sul suo sito personale, che diventa una vera e propria miniera di informazioni su questo disco e sui futuri eventi.
E certamente, dato il personaggio, “Stay Tuned!” è il miglior consiglio che si possa dare.
autore: Francesco Postiglione
TRACKLIST
1. Spinning Song
2 Idiot Prayer
3 Sad Waters
4 Brompton Oratory
5 Palaces Of Montezuma
6 Girl In Amber
7 Man In The Moon
8 Nobody’s Baby Now
9 (Are You) The One That I’ve Been Waiting For?
10 Waiting For You
11 The Mercy Seat
12 Euthanasia
13 Jubilee Street
14 Far From Me
15 He Wants You
16 Higgs Boson Blues
17 Stranger Than Kindness
18 Into My Arms
19 The Ship Song
20 Papa Won’t Leave You, Henry
21 Black Hair
22 Galleon Ship.