Di nuovo insieme Paolo Cantù e Xabier Iriondo, questa volta per dare il seguito al loro strampalato progetto Uncode Duello. Per questa seconda pubblicazione il duo, che continua ad avere diversi ospiti, tra i quali l’ex voce dei Six Minute War Madness, Federico Ciappini, preferisce concentrarsi molto di più sulle chitarre, rispetto all’esordio di due anni fa. Molti gli intrecci delle sei corde ed ovviamente tante le fasi sperimentali di “Ex aequo”. Se nel precedente lavoro c’era un omaggio a Tom Waits, in questo Cantù ed Iriondo, fanno un percorso a ritroso, preferendo i richiami al blues malato e deviato di Captain Beefheart (“Traidor, codarde, asesino” e “The great crane”). Un lavoro che sembra diviso in due parti in quanto se nei primi brani, a parte l’iniziale hardcore esistenziale, con Ciappini alla voce, de “Le cose importanti”, le chitarre sono più marcate e a volte addirittura nervose (“Contronatura”) – e i vari noises sono maggiormente sovrapposti (“B & the wheel”)-, nella seconda parte del cd, invece, siamo di fronte a brani suonati in maniera più rarefatta, se non addirittura più puliti (“Lost R 16 P.M.”), a parte le minutaglie sonore di “Dentro al muro”. La finale “Don Lope de Aguirre”, invece, merita un discorso a parte, con quelle chitarre taglienti e secche che si intrecciano e si rincorrono e con quella base di free jazz, su cui Ciappini più che cantare, quasi recita. Il rock ha più di cinquant’anni, ma sono questi cd che alimentano la speranza in un’altra innovazione musicale.
Autore: Vittorio Lannutti