Eccovi un disco che ha occupato molte mie serate, nell’ultimo mese, e credo – dannazione! – non mi mollerà tanto presto. Il giovane cantautore Aldo Becca, col supporto della Palustre records – neonata etichetta di Ravenna che per ora confeziona dischi a piccola tiratura, con adorabili confezioni artigianali cartonate che potete vedere e forse acquistare sulla loro paginawww.myspace.com/palustre – pubblica le registrazioni domestiche di 10 canzoni lo-fi praticamente per solo voce e chitarra acustica, ideali tappe di un percorso personale riportato infatti sotto forma di diario, come spiega il titolo stesso.
Disco estremamente dimesso, francamente prossimo al demo, la maggior parte delle cui canzoni lasciano il segno con un minimalismo che, temo, soltanto coloro che masticano già la musica indipendente sapranno e avranno la pazienza e la voglia di ascoltare con la necessaria attenzione. Pochi i momenti superflui, magari i due strumentali intitolati ‘Intervallo’, per un disco che dura meno di 28 minuti.
Capisaldi del lavoro di Aldo Becca a mio personale giudizio sono: il blues di una nudità quasi imbarazzante intitolato ‘A mio Padre’, in cui l’autore sembra fare confessioni talmente personali ed intime che ad ascoltarle pare quasi di origliare cose di famiglia altrui e probabilmente così è!, poi la tenera e toccante ‘Fra Mille Sigarette’ – che sembra un intermezzo ma credo darà il colpo di grazia a molti cuori infranti, con quel testo che, su un arpeggio in minore semplice semplice, ripete in continuazione: “penso che… penso a lei… giorno e notte…”, e termina con gli attesi “Latrati Stonati” di un cane cui fa riferimento il sottotitolo dell’album –; e mi piace anche la poco chiara – e proprio per questo motivo più interessante! – ‘Oleandro e Viscido’.
Addirittura banale l’accostamento tra questo ‘Diario Acustico’ e le primissime incisioni di Bugo, inquanto le similitudini possono essere più che altro formali, e legate ad una certa indolenza e a questa benedetta estetica della bassa fedeltà che mentre per Bugo spesso era soltanto una prigione, per uno come Becca pare essere vero mondo da esplorare e completa dimensione espressiva, tanto sono “orchestrali” e fantasiose le sue musiche per chitarra e voce. Anche quando vien fuori il senso dell’umorismo di Aldo Becca – e accade solo in ‘Nella Vasca’ – le differenze con Bugo sono infatti nettissime: l’umorismo di Becca è abbozzato, insicuro, sullo sfondo, laddove Bugo ama invece sfiorare la macchietta.
Il disco ha beneficiato in due tracce del supporto, alla voce e chitarra, del compagno d’etichetta Matteo Allodoli, anch’egli all’esordio discografico su Palustre records proprio in questi mesi con il disco ’22:22’; entrambi suonano nei misconosciuti Famiglia Raagini.
Autore: Fausto Turi