Dopo le due ottime raccolte dedicate alla ZE Records, la Strut orienta la propria bussola nuovamente in direzione di New York, facendo tappa questa volta negli studi del produttore Bob Blank, là dove a partire dalla metà degli anni Settanta transitarono fra gli altri Milton Hamilton, Arthur Russell, August Darnell, Cristina, Patrick Adams, Tito Rodriguez.
Nell’arco dei 77 minuti complessivi di “The Blank generation” ci imbattiamo nel jazz-funk di James Blood Ulmer, in una ventunenne Lydia Lunch con lo strumentale “A cruise to the moon” (dall’esordio solista “Queen of Siam”), nello spiritato sguardo pop dei Necessaries, in Sun Ra e nella sua Arkestra intenti ad officiare la cerimonia elettrica di “Where pathways meet”… E poi tanta tanta disco-music – Mikki, Fonda Rae, Debby Blackwell i nomi più gettonati – anche in lustrini soul (“I’s a better than good time” di Gladys Knight), in abiti ispanici (“Music trance” di Charanga 76), o in corpi mutanti (“Emile (night rate)” degli Aural Exciters, a documentare i contatti tra Bob Blank e la famiglia ZE Records). Ennesima compilation da non perdere, e ormai ci stiamo quasi stancando di ripeterlo per ogni uscita della Strut.
Autore: Guido Gambacorta