Ecco un prezioso cd-r che certo non verrà sepolto con rapidità sotto le pile di vecchi ascolti, nuovi acquisti e cd-promo in arrivo. Il nome Trip Hill risulterà sconosciuto ai più, ma a qualcuno ben attento riporterà alla mente il progetto acid-folk del fiorentino Fabrizio Cecchi firmatario di un paio di cassette (“Expectations”, “The wide world over there”) e di un paio di albums (“Shoestring”, “Takes from oblivion”) a partire dalla seconda metà degli anni degli anni Novanta fino al 2000.
“The new 4 tracks recording”, nato nell’aprile 2004 da un lavoro di composizione e registrazione casalinga durato meno di una settimana, si apre con le note di flauto che galleggiano in “Oxigen” e poi affondano in “After”, esperimento ambient tra il minimalismo di Steve Roach ed il Battiato autistico di “Clic”. “Pratomagno” è una splendida canzone che lascia immaginare cosa sarebbe oggi “Emp. Man’s Blues” dei For Carnation osservata attraverso l’obiettivo sfocato di Matt Elliott e se qui si colgono umori-folk bristoliani, altrove, mi riferisco agli sfaldamenti sonori di “Noises in the wood”, le affinità elettive sono con la nuova scena folk americana di un gruppo come Black Forest/Black Sea. Al centro del lavoro campeggia il mantra lisergico “Anadenanthera”, sette minuti di rintocchi echeggianti in spirali oniriche che si dilatano improvvisamente per collassare gradualmente in piccoli cerchi concentrici. I vagheggiamenti kraut-rock di “Beautiful egg” ed il lirismo lo-fi del secondo episodio cantato – “Freedom” – contribuiscono ad alimentare ulteriormente le aspettative per il vero e proprio disco nuovo che Trip Hill/Fabrizio Cecchi dovrebbe pubblicare a maggio sull’alessandrina W.Dabliù in un’edizione in vinile limitata ad appena 500 copie.
Contatti: triphill@hotmail.com
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Autore: Guido Gambacorta