Da oltre dieci anni gli On Trial continuano a rilasciare lucenti gemme psichedeliche lungo il loro cammino. Pur cambiando etichette discografiche e line-up, la formazione danese è riuscita nel non facile compito di creare un sound assolutamente personale e un seguito di tutto rispetto negli ambienti dello space-rock contemporaneo. Giunti agli accoglienti lidi della Bad Afro dopo cinque album e un paio di live doppi, gli acid-rockers di Copenhagen tornano a quattro stagioni dall’ultimo disco di studio (“Blinded by The Sun”, 2002), per dare vita a un nuovo lavoro degno della loro fama. Pur scontando la defezione di Guf Lorenzen, ormai totalmente assorbito dagli impegni coi suoi fantastici Baby Woodrose, gli On Trial dimostrano di non avere perso smalto. Anzi gli innesti del batterista Aders Stub (ex Mother Superior e Royal Beat Conspiracy) e del chitarrista Bjarni Olsen pare siano serviti a rivitalizzare il sound della band.
“Forever” è un disco splendido, un affresco di grandi dimensioni, un paesaggio immaginario fatto di ballate visionarie e accelerazioni oniriche. Si snoda attraverso undici tappe soniche, a partire dalla stupenda “Mountain”, arricchita da una manciata di spezie acustiche.
Inoltrandosi nelle lande magiche dell’album si passa attraverso i nervosi sussulti lisergici di “Kll City Lights”, si rasserena la mente con le malie di “Blood River”, si viaggia a velocità sostenuta nell’ottovolante psichedelico di “Believe”, prima di arrivare a fine corsa con la solare e dinamica “Morning Sun in Burg Herberg”. La conclusiva ballata elettro-acustica “Going North” chiude il cerchio, quasi ad indicare la direzione – non soltanto musicale – che ha sempre guidato l’immaginario del quintetto di Copenhagen: le brumose e affascinanti lande del nord…
Autore: Roberto Calabrò