Dopo l’ottimo “Rectal exploration” i Miranda ci riprovano, con ottimi risultati, con questo split condiviso con i nord-americani The Creeping Nobodies. Sette le canzoni in tutto, accomunate solo dalla voglia di sperimentare e di lasciarsi andare dall’istinto creativo, tuttavia solo apparente e ben calibrato, perché in realtà molte parti sono profondamente razionali.
I Miranda in questi quattro brani si dilettano a giocare molto di più con l’elettronica e spaziando tra sprazzi di garage blues e funky vorticosi, che sconfinano nel math o nelle ipnosi cerebrali fugaziane (‘Furry guys looking for’), giungendo a stilizzare la chitarre noise della spezzettata “Vomit on your shoes” in perfetto stile shellacchiano.
I nordamericani, invece, percorrono le orme del post punk più stralunato e stridulo, echeggiante la No Wave, con marcette incessanti e martellanti e deliri annessi. “Anatema” è talmente schematica che nel suo incedere impedisce la circolarità, in favore di una squadratura giungendo ad un post punk assolutamente rigido. Intrigante, invece “Eidolon”, che nei suoi oltre otto minuti, quasi interamente strumentali, i nordamericani, vi mantengono un profilo basso, con una lunga linea ipnotica riflessiva e profondamente cerebrale. I due gruppi faranno un tour insieme in Europa per presentare questo split.
Autore: Vittorio Lannutti
www.myspace.com/mirandamirandaband – www.myspace.com/thecreepingnobodies