Battendo piste di genere, con un’orma che segna il passato in modo così pregnante da rendere il tutto un unicum sonoro con il collaudato stile da colonna sonora per “orrifiche” narrazioni, John Carpenter (con il figlio Cody e Daniel Davies) dà alle stampe “Lost Themes III: Alive After Death” (Sacred Bones) – in uscita il 5 febbraio – e, dopo “Skeleton” (presentato come singolo dopo il lockdown), condivide dal disco il brano ‘Weeping Ghost’.
“Lost Themes III: Alive After Death”, sebbene non sia al servizio di alcuna pellicola e, al pari dei suoi predecessori della “serie” (correva il 2014 quando con “Lost Themes” John Carpenter pubblicò il suo primo album non legato a un progetto cinematografico), viva di propria luce oscura, si presenta (comunque) da subito quale perfetta didascalia per immagini (come del resto la storia ha consegnato l’opera del maestro Carpenter), nei suoi dieci momenti che hanno come difetto l’eccessivo gusto retrò: atmosfere datate e “vecchie” di mezzo secolo, in linea con il progetto “Lost Themes”.
Apre “Alive After Death” con il suo “tempo” in arpeggio pathos da “campane tubolari” prima che la chitarra rievochi echi di floydiana memoria anni settanta.
“Weeping Ghost” serra i ranghi prima che “Dripping Blood” diventi romanticismo gotico, mentre “Dead Eyes” si fa messale da mesto e malinconico rito funebre.
Se “Vampire’s Touch” proietta Nosferatu in un cibernetico futuro, “Cemetery” sputa fuori tutti i suoi umori industrial prog.
“Skeleton” si distingue per la sua “forma canzone” e anticipa il ritorno al formato da assente colonna sonora di “Turning the Bones”.
“The Dead Walk” è musica classica in un rave party mentre “Carpathian Darkness”, tra marzialità e elegia, congeda il tutto.
“Abbiamo iniziato con un tema, una linea di basso, un ritmo e qualcosa che suonasse bene e ci guidasse al prossimo stadio – John Carpenter racconta il processo creativo dietro al nuovo lavoro – Conosciamo le forze e le debolezze di ognuno di noi, sappiamo come comunicare senza parole e ora il processo creativo è più semplice di quanto non fosse agli inizi. Siamo maturati.”
“Lost Themes III: Alive After Death” chiude (temporaneamente) un’esatta trilogia che non scontenterà né gli amanti di Carpenter né i settantenni nostalgici dei tempi in musica che furono.
https://theofficialjohncarpenter.com/
https://www.sacredbonesrecords.com/products/sbr265-john-carpenter-lost-themes-iii-alive-after-death
autore: Marco Sica