Era il 1986 e l’Italia sotterranea era attraversata dai fremiti della febbre neo-Sixties. Già da qualche tempo circolavano formazioni che, rifiutando i trend musicali imperanti (il dark e la new wave), avevano messo l’orologio indietro di venti anni, così come stavano facendo i loro coetanei – dai Chesterfield Kings ai Gravedigger 5 agli Unclaimed – dall’altra parte dell’Oceano. La prima fotografia della rivoluzione musicale in atto era stata scattata l’anno precedente dalla raccolta “Eighties Colours” pubblicata dalla Electric Eye di Claudio Sorge (sì, proprio lui, l’attuale direttore di “Rumore”). Uno dei gruppi protagonisti di quel manifesto sonoro erano i torinesi Sick Rose. Nel giro di neppure un anno la band guidata dal carismatico cantante Luca Re e dal chitarrista Diego Mese esordì con un singolo urticante che diventò ben presto una pietra miliare della scena garage europea: “Get Along Girl”. E pochi mesi più tardi i Sick Rose replicarono dando alle stampe il loro capolavoro: il debut-album “Faces”. Il disco fece sobbalzare molti, divenne un piccolo oggetto di culto ed è tuttora considerato uno dei più fulgidi esempi del garage-revival degli anni ’80. Ma, come lasciava intuire il titolo, non si trattava semplicemente di garage-punk: i dodici brani dell’album svelavano le diverse “facce” del sound dei Sick Rose. La band si esprimeva benissimo sulla distanza dei tre minuti in brani energici e grintosi come “Everybody Wants To Know”, “Black Or White”, le incalzanti “Searching For” e “Nothing To Say”, il beat di “You’ve Got My Mind”. Ma anche tutte le altre sfumature del Sixties-sound trovavano spazio nella formula del quintetto. Il suono compatto e “fuzzato” della band si apriva inedite vie di fuga, grazie anche all’uso dell’organo (Farfisa o Vox) suonato da Rinaldo Doro: dalla psichedelia, che faceva capolino dai solchi dell’affascinante “It’s a mistery”, alle venature folk-rock byrdsiane di “Night Comes Falling Down” e “About You”, passando per l’unico brano realmente Sixties presente, la bella cover di “I’m Not Trying To Hurt You” degli Outsiders.
Fuori catalogo ed introvabile da tempo, “Faces” è stato finalmente ristampato dalla Teen Sound con l’aggiunta dei tre brani del primo spettacolare sette pollici “Get Along Girl”.
Datemi retta: acquistando questo disco non vi portate a casa solo un grande album. Vi portate un pezzo di storia del nostro underground.
Autore: Roberto Calabrò