Strana, ma intrigante e bella, l’accoppiata tra i veronesi Rosalina Mar e i californiani Trumans Water, che dividono questi split, grazie alla Robotradio. Altro grande merito dell’etichetta è quello di aver stimolato ex ragazzi dell’Oregon a pubblicare qualcosa dopo cinque anni di inattività. In questo split i due gruppi ci offrono quatto brani a testa, alternandoli. I Trumans Water, padrini dell’indie-rock con alle spalle già dodici album, non sono mai ripetitivi e danno sfogo a buona parte della loro estrosità. I quattro brani del gruppo di San Diego hanno come base di partenza
il noise, ed ognuno di loro esprime buona parte della loro storia, così abbiamo il punk-grunge di “Hail sister bottle”, le sperimentazioni semi free-jazz, con le chitarre in affanno a rincorrersi di “Can’t taste it” ed il rock semi geometrico e quindi sbilenco, ma anche deviato ed ipnotico di “We fish”, brano presentato anche in versione remixata. I tre veronesi hanno un piglio decisamente meno irruente e, come al solito, nei loro brani scorgiamo la complessità di chi sa suonare e lo fa per il gusto di farlo,
lasciandosi guidare dal proprio istinto e dalle proprie sensazioni, sospesi tra passione e razionalità. “The death of U” fluisce tra funky, math e noise, passando per la sperimentazione, mentre “Zeus faber” affonda le proprie radici negli anni ’70, in quelli del miglior jazz-funk, semi progressive, dove le sperimentazioni si alternano a momenti di forte tensione e poi ancora a momenti di assoluta liberazione; “Acqua alta nella bassa” ha una struttura funky, dopo un intro complesso e frastagliato, infine, la versione remix di “Mingono di Mingono”, ad opera di Claudio Rocchetti è destrutturata e sulla strada del noise industriale.
Autore: Vittorio Lannutti
www.myspace.com/rosolinamar – www.myspace.com/trumanswater – www.robotradiorecords.com