Era da tempo che speravo che qualche punk rivendicasse il vero senso del punk. Ad illuminarci è giunto Marco Balestrino con i suoi Klasse Kriminale che non solo si domanda proprio “Dov’è finito il punk?”, ma sputa in faccia a tutti quelli che solo perché strimpellano male una chitarra e si vestono in un certo modo si credono punk o ancora peggio quando lo ascoltano nelle sfilate di moda.
Balestrino rimarcare che il punk è la rabbia della strada. Solo per questo vale la pena procurasi il dodicesimo lavoro del gruppo savonese, che dopo oltre vent’anni di carriera non sono dei reduci, ma ci insegnano quanto è importante mantenere la coerenza. “Streinght & unity” comunque non andrebbe acquistato per un brano in particolare, ma perché è un grandioso disco punk, infarcito dagli inevitabili richiami Oi! (la title-track), reggae (non a caso è presente la cover “Redemption song”, cantata dall’altra cantante Emanuela) ska (“Demolition dance”) e rocksteady (“Ace boon jamming”). In tutti questi anni spesi tra dischi e tour mondiali Balestrino e soci non hanno perso la voglia di aggredire e di dire la loro, come nella perfetta sintesi hardcore di “Nulla” o nello street punk di “Ribelli”. Le chitarre sono sempre taglienti e tra le cover compare anche “Land of hope and glory” del poeta Oi! Garry Johnson. È confortevole sapere che in giro ci sono ancora artisti come loro, sempre dalla parte del torto!
Autore: Vittorio Lannutti