Continua la certosina ed indispensabile ricerca di gruppi e sonorità italiani degli ultimi trent’anni lasciate nel dimenticatoio da parte della label pisana Area Pirata, che questa volta è andata a ripescare del materiale dei Backwards, band lombarda che visse a cavallo dei novanta e che era dedita alla psichedelia dei sixties e allo psycho-pop della fine degli anni ’80 che era tanto in voga in Gran Bretagna, che purtroppo degenerò nel brit-pop. In questa raccolta sono raccolte trenta canzoni tratte, oltre che dall’omonimo album d’esordio del 1989 (registrato con il supporto di Fabio Magistrali), anche dal primo demo “Real Life Permanent Dream”.
A corredare il disco sono presenti anche una manciata di cover e di altri brani, molto psichedelici, che il gruppo pubblicò su cassetta, anche se si trattava di veri e propri LP su cassetta che la band pubblicò fino al 1993, quando poi si sciolse, ma che dalle ceneri del gruppo poi nacquero i Lo-Fi Sucks!
Nei settantotto minuti si possono assaporare momenti profondamente psichedelici, nei quali emerge in tutti i modi la loro passione per i Pink Floyd di Syd Barret, come il garage-beat U.S.A. e non a caso è presente una cover dei Byrds, “Fifth dimension”.
Un altro loro punto di riferimento era il pop e tra i brani più intriganti spicca “Evening conversation” nella quale i Backwards riescono a far convivere i Beatles con la PFM. In alcuni tratti il gruppo si lasciava andare al rock’n’roll scheggiato che guardava ai Sonics (“Makin’ time”), altre alle sperimentazioni hendrixiane (“Spoled child”). Insomma per chi è cresciuto con queste sonorità questo disco è indispensabile!
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autore: Vittorio Lannutti