Ci aspettavamo di più da La Onda del terzetto francese Naive New Beaters. Non che la loro ultima uscita discografica risulti noiosa, assolutamente, ma per una band dal peso internazionale che ha dato alla luce danzerecci singoloni del calibro di “Bang bang” o (ancora meglio) di “Just Another Day”, affidarsi ad una title track che si fonda su paio di riff funky e ad un fischiettio iper-saturo, sembra davvero poco.
Nel complesso, però, il lavoro risulta abbastanza soddisfacente con alcuni picchi (“Shit happens” e la ballad “Friends”, rispettivamente secondo e sesto brano della tracklist) ed alcune voragini (la ripetitiva “Heartwave” in primis, alleggerita per fortuna da un bridge abbastanza interessante e qualche momento catchy, ma con poco altro a supportare uno scheletro quasi vuoto).
Sarà questo electro-pop che rende l’ascolto molto facile o forse la simpatia innata dei tre parisien o ancora le belle sperimentazioni della ghost track, ma è davvero complicato, dopo aver ascoltato La Onda, emettere un giudizio completamente negativo. Il disco è, appunto, un po’ molle in alcuni momenti, ma, se considerato come album di “passaggio” verso la piena maturità, questo terzo album di David Boring e amici acquista nuovo valore. Il giro di prova è stato fatto, la rincorsa c’è. Ma adesso vogliamo il salto.
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autore: A. Alfredo ‘Alph’ Capuano