Prima le presentazioni. Ian Svenonius non dovrebbe averne bisogno, anche se non siete dei suoi fans come me: stilosissimo frontman (che pettinatura!!) nonché vocalist di svariati, più o meno fortunati acts di Washington D.C. e dintorni come Nation of Ulysses, Make Up e i recenti Weird War e Scene Creamers, e oggi, in assenza di impegni discografici, resident dj al Red, locale della capitale a stelle e strisce. Meno storia per i Metropolitan, band sempre di Washington D.C., band frutto di una collaborazione tra i chitarristi John Masters e Aidan Coughlan.
Fino ad oggi Svenonius e i Metropolitan hanno seguito strade simili, brillanti white kids del District of Columbia che non hanno mai voluto flirtare col mainstream. Ma mai i loro percorsi si erano incrociati, almeno fino a poco tempo fa, quando le due parti hanno cominciato a lavorare insieme a un nuovo album, in corso di registrazione al National Recording Studio dei Trans Am. Il disco andrà ad arricchire la discografia dei Metropolitan, costituendo così il seguito di “Down for You is Up” del 2002, ma costituirà anche il primo credit per Svenonius come produttore. In uscita sulla minuscola e misconosciuta Crank Automotive Records, chissà quando…
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